Pavoletti (AmiAmo Livorno): tutti sembrano improvvisamente simpatizzare per Nogarin
A distanza di un paio di settimane dall’elezione di Filippo Nogarin improvvisamente la popolazione labronica si è scoperta simpatizzante per il neo Sindaco che tanto aveva avversato, in principio e per principio, durante la campagna elettorale.
Il fenomeno sembra richiamare il sistema statunitense nel quale, dopo l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, tutti – compresi coloro che lo avevano alacremente avversato- iniziano a chiamarlo “our President”. Del resto Livorno ha da sempre una vocazione un pò californiana e sarebbe facile risalire a questa chiave di lettura, se non fosse che tale entusiasmo nasconde ben altro.
Nogarin, ad oggi, sta dimostrandosi coerente con il programma e le promesse pre-elettorali, cosa a cui gli elettori sono sempre meno abituati sia a livello locale che nazionale. Anni e anni di mancate promesse hanno lasciato il segno e un solo atto di coerenza è in grado di far emergere inaspettati entusiasmi.
Tuttavia sarà necessario attendere con pazienza per vedere se i primi atti del suo mandato saranno in linea con una continuativa capacità di amministrare una realtà tanto radicata politicamente come quella di Livorno.
A fronte di tale entusiasmo non si puo’, tuttavia, far notare da subito qualche piccolo episodio di iniziali cadute di stile.
Aldilà di oggettivi e possibili convergenze sull’esame della sanità livornese, dare malcelatamente del ‘buffone’ al Presidente della Regione Toscana potrebbe essere un inizio di timido scivolamento nell’oratoria del puro grillismo nazionale dal quale, fino ad oggi, i rappresentanti del M5S livornese si sono oculatamente discostati.
Forse è solo un problema formale ma per coloro che non non hanno ancora digerito il ‘vaffa’ quale scorciatoia ad una strutturata critica politica, per chi ritiene che forma e sostanza debbano andare a braccetto per poter essere specchio di un moto coerente, l’epiteto è suonato un po’ eccessivo, specie di fronte all’esigenza di un dialogo sui contenuti che la sanità deve rivestire, in quanto priorità per la cittadinanza.
Sempre per una questione di metodo occorre interrogarsi se, con il dovuto rispetto per la necessaria discrezionalità che tali scelte comportano, scegliere i candidati per la Giunta Comunale in un ristretto gruppo di probiviri del M5S, non abbia già delineato una prima rottura da quell’enunciato progetto di trasparenza amministrativa e di dialogo con la cittadinanza.
Aldilà del condivisibile rispetto per la riservatezza dei dati dei candidati, si sarebbe infatti potuto dare evidenza, quantomeno, dei criteri adottati per la selezione di nomine pubbliche.
Le recenti nomine degli assessori, infine, lasciano dei dubbi sulla inossidabilità dei criteri del bando medesimo.
Nei requisti dei candidati (1.3 del bando) è chiaramente indicato alla lettera g che la persona non deve “risultare candidato/a in altre liste durante le elezioni europee/amministrative 2014”.
Dunque perchè la nomina dell’Architetto Simona Corradini, candidata per il Consiglio Comunale nella lista Città Diversa di Marco Cannito, ad assessore alla mobilità e al commercio?
Sulle fondate ragioni di cui il Sindaco Nogarin si è assunto la responsabilità “in quanto scelta di merito” testeremo il distacco dal precedente gruppo dirigente, al quale per i cittadini chiedere spiegazioni era lecito, ricevere risposte (nel merito) remota eventualità.
Claudia Pavoletti
AmiAmo Livorno
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