Cassarà-Accademia. Lieto fine per un matrimonio durato pochi mesi
di Matteo Novembrini
Peccato che sia finita così. Ma almeno, contrariamente a tante altre storie sportive, questa ha un lieto fine. Sì, per fortuna, perché al di lá di un “matrimonio” durato solo pochi mesi, Andrea Cassará e Marco Vannini hanno posto fine alla loro collaborazione nel migliore dei modi, con l’allenatore che ha intelligentemente compreso le ragioni dello schermidore di terminare un periodo che stava diventando ormai insostenibile, come Andrea ci racconta.
Salve, Andrea. Prima di tutto, come si trova con il nuovo/vecchio allenatore Massimo Omeri? C’è sempre lo stesso feeling?
“Si, tutto ok. Abbiamo iniziato a lavorare nuovamente insieme da appena una settimana, ma dopo 10 anni di collaborazione non ci vuole molto per tornare ad avere la stessa sintonia”
Cosa la ha portata a fare marcia indietro dopo pochi mesi?
“Sono stati problemi di “logistica”. Per me, che pur avendo una casetta a Livorno non mi ero propriamente trasferito da Brescia, fare spesso tanti chilometri per l’allenamento era diventato insostenibile, e poi c’era il problema che non potevo allenarmi costantemente con Marco (Vannini). Lui comunque ha messo tutto l’impegno possibile, con lui ho fatto un primo, un secondo ed un quinto posto e per cinque volte su sei sono stato il migliore degli italiani. Il legame c’era, ma come ho già detto fare tanti chilometri per allenarsi era diventato insostenibile”
Sceglierebbe ancora Livorno nel caso dovesse eventualmente interrompere ancora il suo rapporto con Omeri?
“Difficile dirlo, certe scelte dipendono anche dal momento in cui si fanno. Al momento quindi non saprei rispondere, con i “se” e con i “ma” non si fa lo sport. Ci vorrebbe però sicuramente più programmazione, anche se ripeto che Marco è stato fin troppo bravo a fare ciò che ha fatto ed a supportarmi in una situazione delicata”
Vannini, al momento dell’interruzione della vostra collaborazione, nell’annuncio sul suo sito ha usato belle parole. Vuole approfittarne per ricambiare?
“Auguro il meglio a Marco, penso che avrà un grande futuro e che raggiungerà i suoi obbiettivi, perché è uno che si dedicata dalla mattina alla sera al suo lavoro. Ripeto, lo ringrazio tanto, ha capito le mie esigenze, ci siamo lasciati bene ed infatti agli Assoluti saremo a cenare assieme. Tra persone mature si fa così”
Per concludere, anche se ha vissuto a Livorno per poco tempo, saprebbe dare un’opinione della nostra città, tra pro e contro?
“Purtroppo ci sono stato poco, perché il tempo che ho passato lì l’ho passato quasi esclusivamente ad allenarmi, cercando di evitare ogni distrazione, quindi non voglio dare un giudizio su una città che conosco pochissimo. Comunque c’era già stato in precedenza, mi ricordo dei vari ristoranti in cui ho mangiato del pesce, e dunque in generale ho un buon ricordo. E poi è una città che dà tutto per la scherma, perché pur essendo piccola ha due realtà forti come l’ambiente di Vannini e quello del Fides”
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