Elezioni, ho paura che la città passi di mano

Sono un convinto elettore di centrosinistra e mai vorrei vedere la mia città passare al centrodestra o alle frange populiste della sinistra nostalgica, ma la campagna elettorale del sindaco che vorrei, ossia Ruggeri, mi lascia molto pensieroso e temo che non per colpa mia, ma per colpa di chi sta attuando strategie e elaborando programmi, la città passi di mano. Basti pensare al primo punto riportato nel suo volantino elettorale: il decoro. Lasciamo perdere le banalità ridicole dell’ “assessore alla cura della città” e quella del “regolamento condiviso” come se il senso civico non fosse un dovere consapevole frutto della educazione, ma una materia che i cittadini contrattano con gli amministratori. Quello che preoccupa è l’impronta che si vuole dare all’amministrazione futura ispirata purtroppo da logiche ormai superate. Quello che desta allarme, quindi, è la quasi completa incapacità di comprendere come si è evoluta la società . Ora non credo, per quanto li si possa considerare inetti, che gli attuali amministratori abbiamo volutamente trascurato la città. Più volte è stato ricordato, in sede di discussione di bilancio preventivo, come la difesa di determinati obiettivi (scuola, sociale, cultura) abbia comportato tagli consistenti ai capitoli di bilancio delle manutenzione e delle opere pubbliche. Per cui sarebbe interessante capire come il candidato Ruggeri intenda finanziare il novello “ piano straordinario di manutenzioni” se non imponendo nuove tasse. Come la copre questa spesa, Signor Ruggeri? Perché non si parlerà certo di pochi spiccioli. A meno che non si tratti di una boutade elettorale. Ma è la “vision” ispiratrice che mi preoccupa. Parlare di ‘cura,’ sia in riferimento alla cura di sé, sia alla cura degli altri, sia alla cura – in questo caso – delle cose, faceva parte del lessico filosofico e politico del secolo scorso quando la crescita era costante e la spesa si gonfiava a dismisura. Adesso e nel prossimo futuro si impone invece una visione diversa, appunto, ed è la mancanza di questa consapevolezza che mi fa capire i ritardi di cultura politica presenti nella classe dirigente cittadina. Non di “cura” si deve parlare in questo secolo bensì di “efficienza” negli interventi sul sociale, sulla scuola, sulla cultura e anche sulle manutenzioni. Altrimenti sono solo tasse in più senza alcuna garanzia di efficacia degli interventi. Proprio rimanendo in tema di tasse e di ‘cura’ della città, analizziamo quanto accade per i rifiuti. L’incremento del porta a porta è finanziato con le compensazioni ambientali fornite da OLT per circa 2,5 milioni di euro . Ma dopo? Quasi sicuramente ci sarà un incremento della Tassa sui Rifiuti su famiglie e imprese a meno che non si voglia metter mano a una riorganizzazione aziendale vera benché dolorosa.
Il tutto comporterà una ulteriore moria di imprese locali e scoraggerà gli imprenditori esterni ad investire nella nostra zona industriale a vantaggio di quelle delle città limitrofe. E i livornesi dovranno lavorare fuori città se vorranno intercettare la ripresa economica annunciata.

 Riccardo Prini
Coordinamento Livorno Democratica

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