La Caritas lancia la sfida ai candidati. Politici volontari per un giorno
Gli aspiranti sindaco distribuiranno insieme ai volontari Caritas 30 pasti
di admin
Partiranno a turno a bordo del pulmino della Caritas dal Porto di fraternità a Torretta e per tutta la mattina gireranno per le vie di Livorno accompagnando i volontari. Missione: distribuire 30 pasti ad altrettante famiglie in città. Ma stavolta chi aprirà la porta di casa per ricevere il pranzo, si troverà davanti una sorpresa, più o meno piacevole. La Caritas ha infatti proposto una singolare iniziativa ai candidati sindaco delle prossime elezioni di tutte le liste finora presentate. “Da lunedi prossimo- spiega Suor Raffaella Spiezio, presidente della Fondazione Caritas- i candidati si daranno il cambio in questa esperienza a contatto con le realtà livornesi più difficili”. Alle 10 saranno guidati nella visita al centro di Torretta per presentare loro i diversi servizi che si svolgono al suo interno, poi partiranno e fin verso le 13.30 avranno modo di conoscere una Livorno di cui forse si parla poco o di cui non si ha la giusta percezione. Alla fine del giro ai candidati saranno fatte una serie di domande (le stesse per tutti) sull’esperienza appena vissuta e sulla loro conoscenza dei problemi di povertà della città. Una volta che tutti avranno avuto la possibilità di rispondere, nel rispetto della par condicio, verrà trasmesso sul sito della diocesi e della Caritas il video integrale delle interviste fatte. “Vogliamo -continua Suor Raffaella- dar loro modo di conoscere una realtà come quella della Caritas che è molto presente sul territorio e che cerca di rispondere ai bisogni di una città che uno di loro andrà a gestire. Una realtà che forse non tutti hanno avuto modo di approfondire”. La scelta del servizio della consegna dei pasti, sarà l’occasione per vivere la città anche sotto l’aspetto urbanistico e rendersi conto di situazioni di disagio di cui non tutti i candidati potrebbero essere a conoscenza. “Questo inoltre è uno dei servizi che la Caritas svolge in collaborazione con l’amministrazione comunale, risultava quindi come quello più adatto alla situazione”.
Con l’inizio della campagna elettorale sembra quasi che i candidati siano stati messi con le spalle al muro e non si siano potuti tirare indietro dalla proposta fatta loro dalla Caritas diocesana. Non sarà vista come un’ennesima azione politica spot a caccia di voti? “Probabilmente qualcuno leggerà la cosa in questo modo -spiega Giuseppe Mascambruno, volontario Caritas- ma prima di tutto c’è da dire che è una proposta che è stata fatta a tutti gli schieramenti politici perché capiscano l’emergenza di povertà che vive la nostra città. In secondo luogo il nostro vuole essere un esperimento per stimolare un modo nuovo di interpretare la città e viverla in modo più diretto scoprendo il ruolo che la Caritas ricopre in tutto questo”. Non si può più, continua Suor Raffaella, vivere il disagio sociale solo con l’emergenza. Serve progettualità e non solo assistenzialismo, non parole ma atti concreti, ecco il perchè di una proposta fatta ai candidati non con finalità pubblicitarie ma come esperienza costruttiva. “L’obiettivo finale -conclude- sarà quello di istituire una tavola rotonda una settimana prima circa delle elezioni, durante la quale i candidati si confronteranno anche alla luce dell’esperienza fatta sul futuro del sociale della città. Non vogliamo fare verifiche di quello che è stato fatto in passato, ma lanciare prospettive su quello che si potrà fare con delle linee programmatiche concrete. Sul loro rispetto o meno, lo scopriremo solo in un secondo momento. La Caritas si pone come sempre dalla parte di chi ha bisogno”. Si vedrà da quale si porrà il futuro sindaco.
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