Tavolo Verde in Provincia sui danni del maltempo alle coltivazioni
Il Tavolo Verde sull’agricoltura si è riunito oggi, in Provincia, per fare il punto della situazione sui danni che il maltempo e gli allagamenti di questi giorni hanno causato alle coltivazioni. All’incontro, convocato dall’assessore provinciale Paolo Pacini, erano presenti Stefano Poleschi, per la Cia, Federico Falossi per la Confragricoltura e Aniello Ascolese per la Coldiretti. Dopo un’attenta analisi della situazione è stato convenuto di non ricorrere all’attivazione delle procedure per la richiesta di calamità naturale, ritenute troppo lunghe e farraginose, soprattutto in questo periodo di scarse risorse, ma di affrontare il problema richiamando l’attenzione sulla necessità di interventi di prevenzione, in particolare per la regimazione delle acque. A tale scopo i presenti ritengono importante coinvolgere le istituzioni locali e regionali, al fine di definire un piano comune di attività, nonché i nuovi organismi di gestione dei Consorzi di Bonifica (Consorzio 5 Toscana Costa e consorzio 4 Basso Valdarno) con i quali aprire un confronto sulle opere migliorative da inserire nei piani di intervento.
Dalla discussione è emerso anche il problema della manutenzione dei fossi, ed in particolare degli interventi di ricavatura degli alvei. Secondo le norme nazionali, infatti, il materiale di risulta proveniente dalle operazioni di escavo è considerato un rifiuto speciale, alla stregua dei fanghi di escavo dei porti, con conseguenti pesanti oneri per lo smaltimento sia per i privati sia per gli enti locali. A questo proposito l’assessore Pacini si è impegnato ad sollevare la questione presso la Regione Toscana ed il Ministero dell’Ambiente, perché si arrivi ad una modifica della classificazione di questo tipo di materiale. Per quanto riguarda gli aspetti più strettamente legati alle difficoltà economiche delle imprese agricole, i rappresentanti di categoria hanno evidenziato la necessità che le amministrazioni comunali creino le condizioni per intervenire sulla leva fiscale, considerando il fatto che le attività agricole, oltre ad essere l’unico comparto che ha tenuto sul piano occupazionale anche in questi anni di crisi economica, svolgono una importante azione di manutenzione del territorio e del paesaggio rurale. A questo proposito è stata evidenziata la particolare situazione dell’area del comune di Collesalvetti, dove i terreni agricoli, per un’estensione di oltre 1000 ettari, sono spesso soggetti ad allagamenti e svolgono una funzione di cassa di espansione naturale. In questo caso, come hanno rimarcato le associazioni degli agricoltori, le aziende sono penalizzate due volte, sia per il mancato reddito dovuto ai ritardi o alla perdita della produzione, sia per i costi che le aziende si devono sobbarcare per il pompaggio dell’acqua dai terreni. Per questo motivo è stata avanzata la richiesta che nei nuovi piani dei Consorzi di Bonifica sia previsto l’esonero dal pagamento del tributo consortile, limitato ai terreni di quell’area, per mancanza del beneficio fondiario.
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