“Non fare autogol”. Benassi e Bardi insegnanti per un giorno
di MARCO PALUMBO
“Non fare autogol” è uno slogan valido nel calcio e, soprattutto, nella vita. Ed è anche il nome della campagna educazionale promossa dall’Aiom, Associazione Italiana di Oncologia Medica, e giunta quest’anno alla sua quarta edizione; un’iniziativa rivolta ai giovani per sensibilizzarli sui principali fattori di rischio oncologico e portata avanti grazie al patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Federazione Medico-Sportiva Italiana, del Coni e della Figc. Proprio la presenza della Federazione calcistica nazionale al fianco dell’Aiom è fondamentale, dal momento che il cosiddetto “tour della prevenzione” coinvolge tutte e venti le squadre di serie A. Il tour, di sosta in sosta, approda negli istituti scolastici delle quindici città della massima serie: la quinta tappa dell’edizione 2013/2014 si è svolta nella nostra città, al liceo scientifico Cecioni.
Nell’incontro, andato in scena nell’aula magna dell’istituto alla presenza di un folto numero di studenti, il dirigente scolastico Giuseppe De Puri, il segretario regionale Aiom, professor Andrea Michelotti, il moderatore Cabra e i calciatori del Livorno Francesco Bardi e Marco Benassi hanno dato vita ad un interessante dibattito, col quale sono stati elencati i rischi che le cattive abitudini di vita provocano alla salute e le soluzioni per prevenire l’insorgenza di alcuni tipi di tumore. I ragazzi, infatti, con la loro spensieratezza e leggerezza iniziano ad affacciarsi alla vita, ma lo fanno ricorrendo sempre più spesso ad abitudini pericolose per la loro salute e, soprattutto, per il loro futuro: fumo, abuso di alcool, dieta scorretta, sedentarietà, sesso non protetto sono solamente alcune della pratiche dannose messe in atto dai giovani e sono fattori direttamente collegati all’insorgenza di tumori.
I numeri, freddi come sempre, sono inesorabili: il 25-30% di tutti i tumori è correlato al consumo di tabacco e ogni anno, nel mondo, tre milioni di persone muoiono per questo motivo; l’abuso di alcool aumenta fra i giovanissimi, e in Toscana il consumo quotidiano è un’abitudine per il 42% dei maschi e il 31% delle femmine di quindici anni; inoltre, a causa del poco tempo dedicato alla pratica dello sport, l’Italia ha uno dei maggiori tassi di obesità giovanile. Non solo, anche l’uso sempre maggiore delle lampade abbronzanti fa male, al punto da essere considerato cancerogeno al pari delle sigarette: un’esposizione precoce, in particolare prima dei 35 anni, incrementa del 75% il rischio di tumore.
Cifre preoccupanti, ma che possono essere ridimensionate seguendo un corretto stile di vita, come ha affermato il professore Michelotti: «Il 40% dei tumori si può prevenire ed evitare, semplicemente portando avanti una vita sana, all’insegna della dieta mediterranea ricca di verdure e frutta e povera di grassi, praticando sport e facendo attenzione a tante piccole cose, seppur importantissime. Per esempio, fra i giovani bere è diventata un’usanza per facilitare i rapporti interpersonali, ma l’abuso è da evitare e il consumo di sostante alcoliche è sconsigliato prima dei quindici anni perché il nostro organismo non riesce a digerirle bene. Allo stesso modo, è fondamentale un’attività sessuale protetta, in quanto alcune infezioni sessualmente trasmissibili, come il papilloma virus o l’epatite, possono provocare il cancro. Anche il fumo, ovviamente, provoca neoplasie, ma gli studi hanno dimostrato che anche l’esposizione al fumo passivo è dannosa, oltre ad essere la prima causa che spinge i giovani ad iniziare a fumare. Gli organi maggiormente colpiti da neoplasie collegate allo stile di vita sono il colon-retto, lo stomaco, il seno, la prostata, la pelle e i polmoni».
Sulla stessa lunghezza d’onda Bardi e Benassi, che da sportivi tendono a seguire uno stile di vita corretto. Così il portiere: «Io fumavo, ma poi ho pensato alle conseguenze che potevo avere e sono riuscito a smettere, anche se purtroppo a volte mi capita ancora di fumare nel dopopartita. È comunque un’abitudine che ho perso e ne sono contento. Lo sport è importante nella vita: aiuta a tenersi lontano dalle cattive abitudini e aiuta a socializzare, facendo nascere amicizie che alla fine si rivelano come quelle più vere». La pensa in modo molto simile Benassi, che pone l’attenzione anche sulla corretta alimentazione: «Mangiare sano aiuta a sentirsi meglio, così come praticare attività sportiva: ne beneficia sia il fisico che la vita sociale».
Riproduzione riservata ©