Benzina rubata in auto, nei guai portuale
Il dipendente si è giustificato dicendo che quel carburante l’aveva comprato a un distributore della zona. 52enne denunciato per ricettazione di gasolio
Nasconde una tanica di benzina rubata in auto. Per questo un livornese di 52 anni, dipendente di un Terminal del porto (non è stato reso noto quale Terminal), è stato denunciato per ricettazione di gasolio. La polmare lo ha pizzicato nei giorni scorsi mentre con il suo fuoristrada usciva da un varco nel corso di un controllo a campione.
I poliziotti stavano facendo proprio un controllo contro i furti in quanto i titolari del Terminal avevano più volte, in passato, denunciato ammanchi di gasolio nei mezzi operativi in uso nei piazzali. Il dipendente si è giustificato dicendo che quel carburante l’aveva comprato a un distributore della zona, ma dagli accertamenti di polizia è emerso che la sua dichiarazione era falsa.
Le altre operazioni – In data 11 novembre è stato notificato ad un marittimo tunisino, tale D.M. di anni 30, nato a Tunisi ma residente in Francia, in transito nel porto di Livorno, un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Verbania, dovendo scontare una pena residua di mesi 10 di reclusione. A seguito di contatti telefonici con l’Autorità Giudiziaria che aveva emesso il provvedimento, è stato notificato anche un ordine di sospensione dell’esecuzione della pena, avendo il soggetto la possibilità di avvalersi di una misura alternativa alla detenzione.
Nei giorni scorsi è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria tale M.E., di anni 50, residente in provincia di Arezzo, il quale ha commissionato ad una locale casa di spedizioni l’invio della sua vettura, di grossa cilindrata, in un Paese del Nord Africa via nave, per una esportazione definitiva. Il riscontro dei documenti ha permesso di verificare che il certificato di proprietà risultava essere un modello rubato in bianco poi compilato con i dati del veicolo. Il responsabile è segnalato in stato di libertà per il reato di falso materiale commesso da privato. Oltre ad aver denunciato l’M.E., sono stati sequestrati altri certificati di proprietà, relativi a due mezzi, anche questi risultati falsificati previa compilazione di moduli rubati in bianco di certificati di proprietà. Sono in corso attive indagini per individuare gli autori di tali falsificazioni.
– E’ stato denunciato anche un cinquantenne della provincia di Arezzo pizzicato mentre tentava di imbarcare la sua auto di grossa cilindrata per il Nord Africa per un’esportazione definitiva con un certificato di proprietà falso. In realtà quel documento era un modello rubato in bianco poi compilato con i dati del veicolo. Il 50enne è stato denunciato per falso materiale fatto da privato. Sono stati anche sequestrati i certificati di proprietà falsi di altri due mezzi. La polmare è al lavoro per scovare i responsabili. Controlli settimanali della polmare anche alla nave Ikarus palace: negli ultimi 15 giorni gli agenti hanno adottato sei provvedimenti di frontiera, di cui due ritiri di carte di soggiorno e quattro inviti a regolarizzare i permessi di soggiorno in questura. Fermato anche un marocchino di 24 anni che voleva rientrare nel suo paese ma aveva l’obbligo di dimora in un paese della Sardegna.
– Settimanalmente, in occasione dell’arrivo e della partenza della motonave “Ikarus Palace”, i cui flussi di passeggeri sono in aumento in relazione alle prossime festività natalizie, vengono effettuati capillari controlli nei confronti di tutti i viaggiatori : nelle ultime due settimane sono stati adottati seri provvedimenti di frontiera, di cui due ritiri di carte di soggiorno disposti dalle Autorità emittenti e quattro inviti a regolarizzare la documentazione inerente il soggiorno presso le Questure delle rispettive provincie di residenza ; infine, durante uno degli ultimi controlli presso l'”Ikarus”, è stato individuato tale S.M., di anni 24, cittadino marocchino, presentatosi all’imbarco per fare rientro nel proprio Paese di origine che, però, risultava destinatario della misura dell’obbligo di dimora in un comune della Sardegna. Allo stesso, anche a seguito di contatti con la competente Autorità Giudiziaria che aveva disposto il provvedimento, veniva impedito l’espatrio e veniva invitato a presentarsi entro 24 ore nel comune di dimora, precisando che, in caso di inottemperanza, poteva essere adottata una misura cautelare detentiva.
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