Livorno-Milan, già venduti 7 mila biglietti. E i bambini potranno vedere i campioni da vicino
Dalle 20,15 alle 20,30 i bambini potranno così vedere da vicino i loro campioni, da El Shaarawy a Kakà a Paulinho e tutti gli altri, alimentando il loro sano spirito sportivo
di rcampopiano
La sconfitta con il Chievo e le scaramucce tra Nicola e Spinelli sono ormai acqua passata. Il Livorno ora si sta concentrando sulla prossima partita in programma sabato pomeriggio contro il Milan per la quale sono già stati venduti 7000 biglietti. Alla squadra il presidente non ha chiesto i tre punti, ma una prova di carattere per dimostrare che il gruppo è ancora vivo e crede fermamente nella salvezza. Certo se poi dovesse arrivare una vittoria meglio. I rossoneri hanno dimostrato di essere in netta ripresa e arriveranno al Picchi con l’intenzione di continuare la loro rincorsa al terzo posto. Di contro troveranno un Livorno che venderà carissima la pelle perché la classifica dice 12 punti, troppo pochi.
Emerson, uno dei migliori in quanto a rendimento, prova a spiegare la prestazione opaca offerta a Verona: “Sicuramente abbiamo sbagliato l’approccio sottovalutando le qualità del Chievo. Dopo la buona prova offerta contro la Juventus eravamo sicuri di avere vita facile e invece una volta scesi in campo ci siamo resi conto che così non era. Sicuramente questo non deve accadere più perché non è accettabile in serie A fallire occasioni del genere. Posso garantire che quanto accaduto non si ripeterà mai più perché questa lezione ci è servita e già dalla sfida con il Milan vedrete un nuovo Livorno”.
Il ko di Verona ha messo in serio pericolo la panchina di Nicola. Emerson però difende a spada tratta il suo allenatore: “Mi è molto dispiaciuto sentire queste cose perché la colpa della sconfitta è solo e soltanto nostra. Nicola ci ha fatto da scudo addossandosi ogni responsabilità, ma di fatto in campo scendiamo noi. Da parte nostra c’è la piena fiducia nel mister che comunque non l’ho visto preoccupato. E’ logico che quando non arrivano i risultati il tuo lavoro viene messo in discussione, ma lui è stato il primo a essersi dispiaciuto per quanto accaduto perché ha visto in campo una squadra non sua”.
Il brasiliano poi analizza il momento negativo dell’attacco amaranto: “I numeri dicono questo. Davanti però gli attaccanti spendono molto perché Paulinho a volte fa reparto da solo. Tuttavia non si può dire che quando si prende gol la colpa è della difesa mentre quando non si fanno è dell’attacco. Siamo una squadra e tutti abbiamo le nostre responsabilità Sicuramente c’è da migliorare sotto molti punti di vista, ma non dimentichiamoci che siamo molti debuttanti”.
Per Emerson le luci della ribalta sono arrivati a 33 anni: “Devo dire che il livello del calcio italiano è molto calato negli ultimi anni anche se la differenza con le altre categorie è sempre molto dura. Io metto sempre tutto me stesso quando gioco perché sto vivendo un sogno. Non so se esistono tanti giocatori che hanno fatto la mia gavetta partendo dall’Eccellenza. Questa è stata il mio punto di forza”.
In occasione della partita Livorno-Milan la questura di Livorno, coordinandosi con la società amaranto, continua il progetto “Portami dal mio campione” in favore dei bambini dai cinque ai dieci anni. L’iniziativa è volta ad avvicinare i giovani a sani valori dello sport e della legalità. Dalle ore 20.15 alle 20.30 di sabato 7 dicembre, dalle cancellate della tribuna lato sud, arrivando in Piazzale Montello da via Randaccio, sarà consentito, attraverso un servizio della questura livornese, l’accesso alla zona antistadio. I bambini potranno così vedere da vicino i loro campioni, da El Shaarawy a Kakà a Paulinho e tutti gli altri, alimentando il loro sano spirito sportivo.
Il progetto sarà gestito dall’Ufficio minori della questura che accompagnerà i bambini previa autorizzazione dei genitori: sia i bambini che saranno presenti all’Ardenza, che quelli che non saranno potuti venire allo stadio. L’assistenza dell’ufficio minori durerà durante tutto il precorso e l’incontro con gli atleti, riaccompagnandoli poi dai genitori.
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