Picchia impiegato delle poste. Un collega sviene. Ecco cosa ha scatenato l’aggressione
Caccia all'uomo anche all'interno del Parco del Corallo dove era fuggito l'aggressore
LIVORNO – Arrestato per aver prima picchiato un impiegato dell’ufficio postale adiacente alla stazione ferroviaria e subito dopo per aver aggredito i carabinieri intervenuti sul posto.
Le manette sono scattate ai polsi di Diego Savelli, 32enne livornese, pregiudicato e detenuto in regime di arresti domiciliari all’interno della comunità terapeutica “Ceis”.
Savelli, dopo essere stato accompagnato da un operatore dei servizi sociali all’interno dell’ufficio postale, a seguito di un acceso diverbio ha colpito violentemente al volto un impiegato tentando poi di dileguarsi a piedi. L’uomo si era recato lì per una operazione ma nell’andare via anziché passare dalle “botole” ha aperto la maniglia antipanico che in quanto allarmata ha iniziato a suonare. A quel punto, l’impiegato gli ha fatto notare che era opportuno usare la porta comune per non far scattare l’allarme. Tale invito ha fatto scattare la reazione del 32enne. “Io faccio come mi pare. Entro e esco quando voglio. Capito?”. E ha cominciato a uscire e entrare ripetutamente dalla porta antipanico. L’impiegato si è avvicinato e l’uomo gli ha sputato in un occhio. Il lavoratore delle poste ha perso il controllo, tanto che i colleghi l’hanno dovuto bloccare ed è stato in quel frangente che il Savelli ne ha approfittato per colpirlo con un calcio fra le gambe. Tutto davanti agli occhi di clienti e impiegati, una delle quali è svenuta. Il lavoratore, invece, ha avuto dieci giorni di prognosi.
I carabinieri, immediatamente allertati, si sono messi subito sulle tracce dell’uomo dando vita a una vera e propria caccia all’uomo anche all’interno del Parco del Corallo. La fuga però non è durata molto: in poco tempo i militari, insieme alla collaborazione degli agenti della polizia ferroviaria, sono riusciti a trovarlo e bloccarlo. Nella circostanza il Savelli si è scagliato anche contro i militari, per poi essere definitivamente immobilizzato ed accompagnato in caserma dove è stato dichiarato in stato di arresto per i reati di evasione, resistenza, violenza, lesioni ed oltraggio a pubblico ufficiale.
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