Crisi e negozi. Anche via Grande fa i conti con una chiusura
Il negozio Marina Yachting abbasserà definitivamente la saracinesca ad inizio del nuovo anno
di gniccolini
LIVORNO – Un altro gancio in pieno volto al commercio del centro cittadino. E’ la Crisi, con la C maiuscola, che all’angolo rosso del ring assesta un colpo da knock out ad un altro negozio di una delle vie principali della città.
“Svendita straordinaria per cessazione attività, sconti dal 30 al 60%”. E’ questo il manifesto a “tutto schermo” che campeggia grande come un’angoscia che non puoi lavare via con acqua e sapone sulla vetrina di Marina Yachting di via Grande 229, il piccolo negozio del grande marchio di abbigliamento che da metà gennaio dirà addio al commercio in centro.
“Chiudiamo i battenti dopo Natale – afferma amara Francesca, una delle due commesse dello store di abiti e vestiario – Con tutta probabilità a metà di gennaio del 2014 abbasseremo definitivamente la saracinesca. Il motivo? La risposta può sembrare banale ma è quella: la crisi. Specialmente qui in centro. La via Grande è morta, nessuno ha fatto qualcosa per provare a rivitalizzarla. Difficoltà di parcheggio, pochissimi turisti, non c’è niente che possa invogliare lo shopping in centro. Ed è logico che si prediliga andare verso i centri commerciali”.
La Crisi insomma, che sempre di più nell’immaginario dei commercianti locali sta prendendo l’aspetto di quella Nera Signora con tanto di falce che bussa per chiedere il suo contributo.
L’elenco adesso si fa lungo ed è spietato: La Pantofola (corso Amedeo), Atlethes World, Mandarina Duck e Max and Co. (via Ricasoli); il Cinema Grande (piazza Grande) e risalendo la china fino allo scorso giugno come non ricordare anche il Bottegone Alpes di via Serristori (zona Mercato), uno dei primi ad alzare bandiera bianca.
Insomma e come nei famosi film di zombie (vedi Resident Evil) il “virus T” della Crisi si propaga inesorabile di saracinesca in saracinesca. In attesa che si trovi presto l’antidoto per fermarne l’avanzata.
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