Classe di stranieri nella scuola di Bologna. Tamburini: “Provvedimento intelligente”
Ha destato scalpore la decisione del preside di una scuola media di Bologna di creare, accanto a cinque sezioni già definite, una sesta composta di solo bambini stranieri giunti in Italia da pochissimo tempo e pertanto assolutamente privi di una qualsiasi minima conoscenza della nostra lingua.
Consiglio di classe, sindacati, politici si sono scagliati contro i vertici della scuola che in questo modo si opporrebbero ad una necessaria ed auspicabile inclusione ed integrazione. Al contrario mi sembra un provvedimento intelligente e logico dato, a meno che qualcosa mi sia sfuggito, compito primario di una scuola, a qualsiasi livello dovrebbe essere quello dell’insegnamento, naturalmente poi accompagnato da un impegno finalizzato proprio all’inclusione ed alla integrazione, ma soltanto come elementi secondari , sia pure importanti. Ora mi sono rotto davvero le scatole di questo buonismo ipocrita e peloso che sembra arrivato a considerare noi indigeni come cittadini di serie b, quasi ospiti in casa nostra.
Queste anime candide mi devono spiegare come sia possibile portare avanti un programma di studio quando oltre un terzo, come spesso avviene nonostante una circolare della Gelmini che fissa ad un tetto massimo del 30% la presenza di stranieri in ogni singola classe, non conosce una parola d italiano, davvero non e’ morale ed anche pericoloso continuare su questa strada. La problematica legata all’immigrazione e’ delicatissima e va affrontata con cautela e senso della misura, gli estremismi in un senso o nell’altro non aiutano a raggiungere quei risultati che tanti , almeno a parole , auspicano. Naturalmente qualsiasi tentativo, nonostante le più belle e spesso false intenzioni, sara’ destinato all’insuccesso se non viene posto un limite al fenomeno dell’immigrazione, tutti dentro senza controllo porterà l’Italia nel caos ed alla lunga , neanche troppo, provocherà reazioni difficilmente controllabili. Non e’ accettabile vedere devastata la nostra nazione per squallidi calcoli elettorali di qualche partito ben definito, al momento limitati ai congressi e successivamente estesi al voto nelle elezioni amministrative e politiche. Io sto con il preside di quella scuola media.
Bruno Tamburini
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