Donne picchiate e rapinate: due arresti. Le indagini
Sono finiti in manette, uno con l’accusa di rapina aggravata, ed entrambi anche per ricettazione in concorso. L’arresto della squadra mobile nei confronti di due personaggi già noti alle forze dell’ordine è scattato nel pomeriggio di mercoledì 14 aprile. Si tratta di Persejo Ermula, nato a Foligno (PG) il 27 novembre 1995, disoccupato e domiciliato a Livorno con numerosi alias e di Ibraimov Djengis, nato in Macedonia il 27 novembre 1996, domiciliato a Livorno, sedicente e disoccupato. Entrambi sono gravemente indiziati del delitto di ricettazione in concorso e il solo Emurla gravemente indiziato del delitto di rapina aggravata in concorso.
Le due donne picchiate e rapinate: i fatti – In data 7 aprile 2016 verso le ore 17.15 circa una donna mentre percorreva via Vinzio per andare in via Ricci ha sentito dei passi veloci provenire alle sue spalle e subito dopo è stata aggredita da dietro e strattonata. Caduta a terra, ha avuto modo di girarsi e vedere scappare una persona che le sembrava essere un uomo che, dopo averla gettata sull’asfalto, l’ha colpita selvaggiamente con calci in varie parti del corpo.
Dapprima la donna non si era accorta di essere stata rapinata della collana e solo successivamente un signore intervenuto in suo soccorso le ha fatto notare che perdeva sangue dal collo.
In sede di denuncia la vittima ha affermato che le era stata rubato un girocollo piatto di oro giallo (aveva delle maglie intrecciate, non aveva ciondoli, valore qualche migliaio di euro). Appresa la notizia, la squadra Mobile ha subito acquisito le immagini girate da un impianto di videosorveglianza di un’abitazione privata in via Sgarallino. Le telecamere avevano ripreso non solo la scena del delitto e ma anche chiaramente l’auto utilizzata dai rapinatori, la targa, nonché il volto, con i tratti del viso ben delineati, del guidatore.
La vettura risultava essere una Ford Fusion con targa CW905PL.
Pertanto, acquisiti i primi elementi di indagine, sono state diramate le ricerche dell’auto. Tuttavia, dai primi accertamenti il mezzo non è risultato provento di furto; le investigazioni, pertanto, si sono orientate verso la proprietaria dell’auto e i suoi più stretti parenti constatato che il guidatore ripreso dalle telecamere di via Sgarallino era chiaramente un uomo.
Le prime verifiche consentivano di accertare che, in realtà, l’auto era stata lasciata regolarmente parcheggiata, mesi prima, dalla proprietaria presso la sua abitazione a Capannori (LU) in via di Paganico. La donna, infatti, si era temporaneamente trasferita a Conversano (BA) per ragioni di lavoro e aveva lasciato l’auto, gravata da un fermo amministrativo di “Equitalia”, nel parcheggio della sua abitazione. Contattata telefonicamente e informata dei fatti la donna si è recata alla stazione dei Carabinieri di Conversano a sporgere denuncia di furto nella giornata dell’11 aprile.
Successivamente sono stati predisposti servizi specifici di polizia giudiziaria. Nel pomeriggio di mercoledì l’auto è stata scorta sul viale Italia da un agente della squadra mobile che, libero dal servizio, ha notato la Ford procedere a scatti: dapprima, lentamente come a voler individuare una potenziale vittima, poi più velocemente per spostarsi da un luogo ad un altro del lungomare di Livorno. Il conducente stava effettuando manovre azzardate e prima che gli agenti potessero chiamare rinforzi si è allontanato facendo perdere le proprie tracce. I successivi tentativi di rintracciare l’auto, nonostante l’impegno profuso dal personale impiegato, risultavano vani. L’agente della squadra mobile è riuscito però a scorgere i tratti somatici del passeggero dell’auto, che poi
riconoscerà in Persjio Emurla. Nel tardo pomeriggio di martedì, intanto, è stata consumata la seconda rapina, stavolta nei confronti di un’altra signora. La donna in sede di denuncia ha dichiarato di non essere in grado di riconoscere l’autore del misfatto. Nella tarda mattinata del 14 aprile, presupponendo che la banda potesse compiere altri fatti reati della stessa specie, è stato predisposto uno specifico servizio di polizia giudiziaria.
Preso mentre tenta una terza rapina – Alle ore 14.30 circa di mercoledì 13 aprile gli agenti della mobile hanno rintracciato l’auto, la Ford, in viale di Antignano all’intersezione con via delle Fornaci e, immediatamente, hanno chiesto ausilio ad altri uomini impegnati in servizio anti-rapina.
Il conducente dell’auto stava mantenendo un’andatura irregolare come a cercare una nuova vittima da colpire, passando da V.le Italia, via dei Pensieri, V.le Marconi, fino a V.le Libertà all’intersezione con V.le Mameli. A questo punto, gli agenti hanno deciso di intervenire constatato che il quartiere Fabbricotti nel pomeriggio si popola di donne, giovani e meno giovani, potenziali vittime di rapina.
Sull’auto sono stati trovati due giovani poi identificati come gli indagati. I due sono stati accompagnati in questura dove sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria, poiché ritenuti responsabili del reato di ricettazione in concorso della Ford Fusion denunciata rubata dalla signora di Capannori.
La presenza dei due indagati a bordo dell’auto all’atto del controllo è fonte di prova diretta del resto di ricettazione che si contesta ai due indagati. Peraltro, che l’auto fosse in possesso di Emurla appare dimostrato anche dal fotogramma dell’impianto di videosorveglianza (vedi foto) del fastfood Burger King che riprende l’auto con a bordo i due indagati nella serata del 13 aprile mentre acquistano del cibo. L’auto, della quale si vede chiaramente la targa CW905PL, è condotta dall’Emrula del quale si distinguono i tratti somatici e la barba incolta, nonché il taglio di capelli.
I filmati del fastfood sono stati acquisiti in quanto all’atto della perquisizione della vettura è stato rinvenuto uno scontrino di acquisto con data 13 aprile che riporta l’ora 20.45 (lo scontrino è oggetto di sequestro).
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