Caprilli, Alfea: chiederemo i danni al Comune

Le accuse: "Il sindaco Nogarin, come è facilmente documentabile, sin da quando si è insediato nel giugno 2014 ha affrontato la questione del Caprilli “a intermittenza”

La società Aflea risponde al Comune di Livorno passando al contrattacco sulla questione Caprilli.
Ecco il comunicato stampa che è stato scritto e pubblicato sul sito dell’ippodromo di San Rossore gestito dalla società pisana.
“Ci siamo fino ad oggi astenuti dall’entrare in una polemica che, per i toni demagogici, ci sembrava strumentale e politica. Di fronte però ai goffi tentativi, conseguenza della giusta pressione di una intera città, di scaricare su altri le proprie colpe e ad affermazioni false che sono all’esame dei nostri legali, riteniamo doveroso esporre come sono andate le cose.

Come noto a tutti, obiettivo di Alfea è sempre stato quello di salvare le corse a Livorno e gestire due impianti a poca distanza in maniera sinergica e integrata. Dopo aver salvato la stagione di corse 2011 e 2012, con ottimi risultati e riconsegnando un impianto in buone condizioni, Alfea ha quindi partecipato e vinto un bando per la gestione trentennale del Caprili a condizioni chiare e ben precise.

Purtroppo, anziché come avrebbe dovuto consegnare l’impianto il 1 gennaio 2013, il Comune non ha rispettato la sua parte di impegni, mantenendo per 3 anni un atteggiamento dilatorio la cui illegittimità è stata “sanzionata” dal TAR al quale Alfea si era dovuta rivolgere e, successivamente, confermata dal Consiglio di Stato.

Il sindaco Nogarin, come è facilmente documentabile, sin da quando si è insediato nel giugno 2014 ha affrontato la questione del Caprilli “a intermittenza”, più con annunci estemporanei che con una seria e costante ricerca di soluzioni concrete, periodicamente scomparendo per mesi interi senza rispondere alle numerose sollecitazioni di Alfea. Tanto che, alla fine, dopo la sentenza favorevole, Alfea è stata costretta a rivolgersi nuovamente al TAR per il “giudizio di ottemperanza”, ovvero per vedere applicate le sentenze precedenti. Il TAR si è riunito per questo il 25 febbraio e, ad oggi, siamo ancora in attesa della pronuncia.

Nel frattempo, in mancanza dell’assegnazione ad Alfea, incuria e carenze gestionali hanno devastato l’ippodromo rendendo addirittura inagibili alcune strutture, come documentato a più riprese dalla stampa e non solo. Anche oggi, che titolare della gestione dell’impianto è a tutti gli effetti Labronica Corse Cavalli (partecipata al 100% del Comune Livorno), l’impianto è completamente fuori controllo, esposto ai vandalismi e agli agenti atmosferici, con assenza di personale per le manutenzioni e per il controllo diurno e notturno, con una autogestione da parte degli incolpevoli operatori al di fuori di ogni logica di sicurezza e regolarità.

Parliamo poi degli ultimi mesi: a fine 2015 il sindaco Nogarin ha avanzato una vaga proposta di ritardare di un anno la consegna dell’ippodromo. Mentre Alfea, come deliberato nel Consiglio di Amministrazione del 4 gennaio scorso, si dichiarava disponibile ad esaminare una precisa e circostanziata proposta, condizionandola ovviamente alla firma della convenzione, mai Nogarin la ha inviata, forse perché al di là delle chiacchiere mancava l’accordo dell’altro soggetto interessato.

Anche per quanto riguarda il canone di affitto, l’affermazione del sindaco non appare corretta: la concessione trentennale a Alfea prevedeva un canone annuo di 36.600 euro (e non certo i 300 euro al mese che scrive!), ben più elevato di quello richiesto dalla sua amministrazione agli ultimi gestori.

Al di là delle affermazioni ridicole e tendenziosamente calunniose per chiunque mastichi di cavalli, sulla volontà di Alfea di appropriarsi delle giornate dell’ippodromo di Livorno, e di polemiche politiche contro la precedente amministrazione fatte sulla pelle dell’ippodromo e dei livornesi, questa è la verità e queste le responsabilità dei gravissimi danni per le quali la comunità livornese e gli operatori ippici dovrebbero chiedere conto, come farà Alfea, al Comune”.

Società Alfea S.p.A.

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