Neurochirurgia al top. Fiero di essere livornese
Preferisco esprimere il mio ringraziamento come una “lettera aperta” in quanto in questo modo credo di poter esprimere meglio quanto porto dentro al mio cuore alla fine di questa mia personale esperienza; ancora una volta l’argomento è la sanità livornese purtroppo questa mia esperienza può sembrare una voce fuori dal coro dell’infinita polemica che leggiamo quotidianamente sul mal funzionamento della sanità in generale e della nostra città in particolare. Questa mia esperienza vuole invece evidenziare un’eccellenza non solo locale ma nazionale se non oltre.
Il mio ringraziamento va al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Livorno diretto dal dottore Orazio Santonocito.
“La mia esperienza si è arricchita di un altro capitolo (il terzo di cui gli ultimi due che mi hanno visto protagonista “beneficiario” diretto). Cosa dire se non confermare quanto provato nelle precedenti esperienze: ringrazio Dio che mi ha messo di fronte delle persone fantastiche. Mi avete aiutato ad affrontare questo momento particolare ed impegnativo della vita mia e di quella della mia famiglia e dei miei figli con una serenità che paradossalmente mi sono trovato in difficoltà a giustificare verso i conoscenti che mi venivano a trovare. Mi sono sentito un privilegiato nell’aver affrontato un intervento di aneurisma celebrale in maniera programmata e non in regime di emergenza. Ritengo che Dio mi abbia salvato la vita ma sono altrettanto convinto che Dio vi abbia usato affinché questo miracolo si potesse realizzare. Prima che con ottimi professionisti ho avuto a che fare con persone fantastiche nelle quali traspare in maniera evidente l’amore per il loro lavoro che si avvicina molto di più ad una vera e propria missione. Siete un’eccellenza per me mondiale al di là dei vostri successi professionali quotidiani sotto gli occhi di tutti, un’eccellenza che mi rende orgoglioso di essere livornese e poter testimoniare di avere beneficiato delle cure di persone fantastiche quali avete dimostrato di essere. Persone fatte di uomini e donne, infermieri, praticanti e medici che trasmettono amore verso i pazienti anche attraverso una piccola parola di incoraggiamento, magari detta alla fine di una giornata stressante ed impegnativa. Ma è a partire dai piccoli gesti che abbiamo la conferma dell’alto valore delle persone e di questi gesti voi me ne avete dati moltissimi nelle mie due settimane di degenza. Io e la mia famiglia vogliamo esprimervi il nostro ringraziamento per questo periodo e per quanto ci avete dimostrato quotidianamente con la speranza magari di poterci ritrovare in luoghi diversi da una corsia di ospedale. Ma dal profondo del nostro cuore vogliamo esprimervi i nostri più sinceri e sentiti ringraziamenti.”
Massimo De Santi e Famiglia.
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