Cecioni, gli alunni puliscono la scuola per protesta. Al Vespucci registro elettronico

di MATTEO CALVANI E FRANCESCO DONZELLA

REGISTRO ELETTRONICO AL VESPUCCI – LEGGI L’ARTICOLO

Gli studenti del liceo Cecioni anche quest’anno hanno dato vita ad un’autogestione. Dopo che nella giornata di lunedì ci sono state divergenze tra il corpo docente e gli alunni organizzatori, i ragazzi si sono accordati per dedicare la mattinata di oggi, mercoledì 16, alla pulizia delle aule.
Nonostante l’accordo tra i presidi per cercare di evitare quella che ormai a detta di molti è diventata la “solita” autogestione, gli studenti nella giornata di ieri si sono ritrovati all’esterno della struttura per protestare per problemi riguardanti principalmente l’affollamento della scuola, la sicurezza dell’edificio e la bassa qualità dei servizi di pulizia.
Lunedì i ragazzi sono rimasti fuori dall’edificio scolastico nelle prime ore della mattinata, accomodandosi sulle scale antincendio per proteggersi dalla pioggia. In questo frangente due di loro si sono infiltrati all’interno dell’impianto scolastico pur non avendone l’autorità, e sono stati però bloccati duramente dal personale.
Nel tentativo di fermare i ragazzi un’inserviente è caduta sul pavimento bagnato provocandosi una contusione che ha richiesto l’intervento dell’ambulanza dell’Svs. Dopo l’intervento anche dei carabinieri la situazione si è calmata ed i ragazzi sono potuti entrare per svolgere i corsi preparati per l’ autogestione. Nel pomeriggio c’è stato un incontro tra alcune persone del corpo docenti e i rappresentanti degli alunni autogestenti, in cui c’è stata la ricerca di un punto d’incontro che non è stato ancora trovato. Nella giornata odierna gli organizzatori dell’autogestione hanno preso la decisione di dedicare la giornata di oggi ad un’accurata pulizia dell’ambiente scolastico, come forma di protesta verso quello che secondo loro è un problema cardine della struttura, ed anche per rispondere alle varie critiche rivolte spesso ad uno strumento come l’autogestione che molte volte è stato usato in maniera impropria e definito come inutile.

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