Rossi: “Il futuro di Livorno passa dall’Interporto”
Il transito delle merci fa un passo in avanti a Livorno, grazie all'area doganale di custodia temporanea inaugurata stamani all'interno dell'interporto
“Sdoganare ci rende più competitivi, come una migliore e più moderna logistica può attrarre nuovi investimenti: un punto di forza per Livorno e per tutta la Toscana“. Il presidente della Regione Enrico Rossi lo ripete più volte durante la mattinata trascorsa all’interporto Vespucci di Collesalvetti, sempre più struttura a servizio del porto di Livorno. Lo dicono i numeri, già oggi: dei 460 mila transiti registrati in un anno il 75 per cento da lì arriva o verso il porto si dirige, 40 mila al mese e 200 in media ogni ora. E in futuro potrebbero ulteriormente crescere.
Il transito delle merci fa un passo in avanti oggi a Livorno, grazie all’area doganale di custodia temporanea inaugurata stamani all’interno dell’interporto: 6600 metri quadri, di cui un migliaio coperti, e due corridoi veloci e controllati che collegano il nuovo spazio direttamente alla Darsena Toscana e al terminal Lorenzini. E’ evidente come sveltire i trasferimenti e le pratiche doganali e alleggerire da container e camion in transito le banchine portuali possa accrescere le potenzialità dello scalo labronico. “E’ una strategia complementare ad altri interventi su cui la Regione è già impegnata e sta portando avanti” dice Rossi davanti ad una sala gremita nella palazzina Colombo, centro e cervello dell’area interportuale. Ricorda il progetto per la nuova Darsena Europa e lo scavalco ferroviario, ovvero quel chilometro e mezzo di strada ferrata che permetterà un accesso diretto e più funzionale al porto passando sopra la Tirrenica.
“Investimenti concreti .- si sofferma -. Per la Darsena siamo oramai al bando e la nuova struttura farà di Livorno un porto di eccellenza. Quanto ai treni, Ferrovie presenterà entro giugno il nuovo progetto di scavalco (uno nuovo, al posto del riutilizzo del vecchio ponte in disuso ndr), che assieme ad altri interventi permetterà di guadagnare un giorno nello smistamento delle merci”. Livorno e la costa sono territori che soffrono per la mancanza di lavoro. “Politica e parti sociali in questi anni sono state forse un po’ troppo sedute – ammette -, ma ora siamo ripartiti e non dobbiamo fermarci”. Avanti con gli investimenti e avanti con le riforme per creare lavoro al di là di confini e campanili.
Dopo Darsena e scavalco ferroviario (e del raccordo pure con la Pisa Firenze), il presidente della Toscana accenna così anche ad un terzo progetto, al centro di un incontro avuto giusto questa mattina con il direttore delle Dogane Giuseppe Taleggi. “Livorno – annuncia – parteciperà ad un bando europeo all’interno di Horizon 2020. Con Livorno ci sono in Italia solo Civitavecchia e Salerno e ciò permetterà di accedere ai corridoi internazionali e di sdoganamento veloci”. Corridoi che Rossi, di fronte a chi in Italia ha minacciato ricorsi, difende: “sono un intervento vitale” dice. “Quanti ai varchi del porto di Livorno – conclude – sono tanti e si potrebbero forse ridurre”.
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