Affidamento servizi bibliotecari e museali, serve chiarezza
Molti cittadini forse non sanno del ritiro del bando di gara relativo all’affidamento dei servizi bibliotecari e museali. La premessa è questa: la gestione in essere è scaduta il 31 dicembre 2015 senza che l’amministrazione sia riuscita in tempo ad assegnare il servizio ad un nuovo soggetto. Per questo motivo è stata fatta una proroga fino al 31 marzo 2016. Nel frattempo è stata pubblicata la gara d’appalto telematica sulla piattaforma start della Regione Toscana. La gara era in linea di massima impostata sui servizi attualmente in essere. Ad essi era stato aggiunto un monte ore per il servizio di presidio e accoglienza della Casa della Cultura e della Sala degli archi della Fortezza Nuova, per un totale complessivo di circa 9000 ore in tre anni per tutte le strutture aggiuntive. La gara è rimasta pubblicata per circa 10 giorni ed è stata poi appunto ritirata. Dovrebbe in questi giorni essere pubblicata nuovamente, modificata nei contenuti.
Siamo qui a domandarci il perché di questa decisione, che appare quanto mai strana dopo un lavoro di mesi da parte degli uffici per preparare la gara e dopo che questa è stata anche indetta e rimasta in essere per ben dieci giorni. Molti dubbi nascono proprio dalla decisione di giunta con cui si opera questa scelta poiché si motiva la revoca sulla base di “riflessioni e valutazioni” senza poi indicarle. Non si tratta più di semplice trasparenza, ma anche di rispetto delle procedure. Questa, sia ben inteso, non è solo una richiesta del PD e non risponde ad una voglia di fare sterile polemica ma è un requisito di legge che speriamo sia stato rispettato. La legge infatti impone, non consiglia, che per il ritiro di una gara vi sia una sopraggiunta e diversa valutazione dell’interesse pubblico che ne aveva determinato l’indizione. Qual è questo sopraggiunto e diverso interesse pubblico che ha determinato il ritiro? Ricordiamo inoltre che per costante giurisprudenza comunitaria le modifiche delle gare d’appalto sono ammesse solo se non determinano la possibilità che vi partecipino soggetti diversi rispetto a quelli originariamente ammessi ovvero consentano di accettare offerte diverse rispetto a quelle previste. Insomma vorremmo capire tante cose. Vorremmo chiarezza e trasparenza, vorremmo capire quale sia l’interesse pubblico e chi ha deciso che era cambiato, dopo che per mesi è stato seguito un altro tipo di percorso. Tutto ciò è necessario anche per allontanare alcune coincidenze. Abbiamo infatti assistito a prese di posizione sulla gara, esterne alla maggioranza di governo, proprio poco prima che questa venisse sospesa.
Alessio Ciampini, Consigliere PD al Comune di Livorno
Filippo Cannioto, responsabile Cultura Unione comunale PD di Livorno
Riproduzione riservata ©