Scuola, scatta la mobilitazione in difesa dei precari
di Linda Lensi
Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams hanno deciso di promuovere e sostenere per venerdì 12 febbraio una giornata di mobilitazione in difesa dei diritti dei precari. I rappresentanti provinciali delle segreterie sostengono che l’iniziativa nasce per la totale assenza di confronto tra il Ministero e le organizzazioni sindacali sul tema del bando di concorso, che non può essere affrontato ignorando la realtà di un precariato al quale la legge 107 non ha dato le risposte che il governo aveva assunto come suo preciso impegno.
Patrizia Villa, segretaria di Flc Cgil, e Paola Colorà, segretaria generale Cisl scuola, insieme a Fulvio Corrieri, segretario della Snals, hanno dato delucidazioni in materia attestando che ci troviamo di fronte a un precariato fatto di docenti in servizio da anni, che hanno conseguito una costosa abilitazione, conciliando sia il lavoro a scuola sia esigenze personali e familiari, talvolta costretti a trasferirsi in altre regioni pur di avere un contratto a tempo determinato; vi sono docenti della scuola dell’infanzia, vincitrici di concorsi inserite in GAE, ingiustamente estromesse dal piano nazionale di assunzioni col pretesto di dover attendere l’attuazione del percorso 0-6, smentito dalla legge di stabilità; docenti cui è stata preclusa dal MIUR la possibilità di conseguire abilitazioni per TFA non attivati. “Non c’è professionalità, non viene posta attenzione alla vita delle persone” è quello che viene ribadito da Patrizia Villa. Ci sono 303 posti per assunzione nell’ambito della scuola e 38 non sono stati ricoperti, quindi un 16%.
Il concorso dovrebbe essere l’unico strumento da utilizzare per l’accesso al lavoro pubblico, garantendo ai concorrenti trasparenza ed equità, ma quello annunciato rischia di rivelarsi inopportuno per i modi e i tempi con cui viene gestito, poiché vi sono punti critici non ancora risolti, impegni disattesi e diritti negati; quindi si prevede che tutto ciò possa generare contenziosi e come ha sottolineato Paola Colorà “ bisogna tenere conto della professionalità delle persone e del paese”. Inoltre per la scuola dell’infanzia non ci sono state immissioni di ruoli, aggiunzioni di posti ed il personale è stato avviato a partecipare a quei tirocini TFA e PAS, seguendo tutto a costi elevati, e nonostante ciò sono rimasti fuori. “Ci sono già gli strumenti per valutare le competenze dei docenti, perché aggiungere il concorso?” Questo significa creare problemi a persone che lavorano da anni con grandi competenze.
E’ stata quindi richiesta l’apertura di un tavolo di confronto in cui discutere di come le procedure di reclutamento possano tenere conto dell’esigenza di valorizzare la professionalità di quanti, per anni, hanno consentito di far fronte alle ordinarie esigenze di funzionamento del sistema scolastico. Ciò può avvenire sia intervenendo sulle modalità di svolgimento delle prove concorsuali (facoltatività di alcune di esse a determinare condizioni, giusto bilanciamento nella valutazione dei titoli, ecc.), sia prevedendo un’articolazione dei piani assunzionali volta ad agevolare la stabilizzazione delle aree di precariato ricorrente. Con questo obiettivo indicono per venerdì 12 febbraio, dalle ore 14.00, una giornata di mobilitazione del personale precario per consegnare al prefetto tutte le richieste, sperando in una positiva riuscita delle iniziative.
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