Telefona a Quilivorno.it: “Così ho sventato la truffa”

Una signora chiama la nostra redazione e racconta l'episodio: "I carabinieri mi hanno detto di dare ai truffatori un appuntamento due ore dopo per l'ipotetica consegna di denaro e di contattare le forze dell'ordine"

Sono circa le 17,30 di giovedì 28 gennaio quando squilla il telefono nella redazione (in foto) di Quilivorno.it. “Salve, vorrei raccontare di come hanno tentato di raggirarmi per mettere in guardia tutti i miei concittadini”.
Dall’altra parte della cornetta una voce di donna, una signora di circa 70 anni che, dopo aver telefonato ai carabinieri per denunciare il fatto, ha deciso di mettere al corrente i 30mila lettori del nostro giornale sul rischio che si può correre semplicemente rispondendo ad una telefonata.
Erano circa le 13,30 – spiega la donna al nostro cronista – stavo facendo da mangiare in casa e sento squillare il telefono fisso. Il cordless di casa segnala numero anonimo. Decido lo stesso di rispondere anche se non mi entusiasma mai farlo quando a chiamare è un numero che non conosco. Rispondendo sento una voce di un uomo che, in maniera concitata, mi dice che mio figlio non ha pagato l’assicurazione della sua auto. Mi dice il suo nome, Alessandro Della Corte, e mi prega di pagare l’importo dell’assicurazione non versata il prima possibile. E’ una cosa urgente, mi dice. Ma c’è qualcosa che non mi torna  – racconta la donna al telefono- Mio figlio ha 41 anni, sposato con figli, è un informatico e lavora tutti i giorni con la sua auto. Mi è subito sembrato strano che non avesse rinnovato la sua assicurazione. Così ho preso tempo. Gli ho chiesto di lasciarmi il suo cellulare e che lo avrei fatto richiamare direttamente da mio figlio”.
Il finto assicuratore a quel punto lascia un recapito non certo suo e attacca la cornetta consapevole che non avrebbe, ormai, messo a segno il suo colpo. La signora chiama il figlio che logicamente smentisce ogni parola del sedicente assicuratore rassicurando la mamma di come abbia logicamente pagato regolarmente la sua assicurazione e di come non abbia mai sentito parlare di questo Alessandro Della Corte.
Alla signora non le rimane altro da fare che provare a richiamare il numero e scoprire che a rispondere è una signora di Siracusa. “E’ tutta la mattina che mi chiamano”, ha detto la siciliana alla mamma livornese.
“Alla fine ho dunque capito che stavo per incappare in una truffa. I carabinieri mi hanno detto, quando capitano queste cose, di dare ai truffatori un appuntamento dopo due ore per l’ipotetica consegna di denaro e di contattare le forze dell’ordine. A quel punto saranno i militari a presentarsi all’appuntamento al posto della vittima della truffa”.

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