Romano: Aamps come il porto. Sarà il Pd a garantire i voti per la privatizzazione?
Come ampiamente previsto, l’agonia di Aamps prosegue in attesa della salvifica privatizzazione di Retiambiente, che visto il caos ben organizzato sarà accolta come una liberazione.
Credo che ormai Nogarin e i 5 stelle siano arrivati al conquibus: la balla per cui la voragine di debiti sarebbe stata per loro una sorpresa non regge, tanto è vero che Rosi nel 2012 venne chiamato ufficialmente per evitare il fallimento, anche se poi non fece altro che rinviare i pagamenti ai creditori.
Pur conoscendo quindi le difficoltà estreme di Aamps, i grillini si sono presi la responsabilità di continuare la tradizione PD riguardante la nomina di inesperti o incapaci. Vogliono prendere atto della loro irresponsabilità e rimediare in extremis?
Aamps potrebbe salvarsi solo se bravi manager intervenissero subito (atti, non annunci) sui costi del servizio, circa 125 euro annui per abitante contro ad esempio i circa 73 euro per abitante di Publiambiente (100% pubblica come Aamps), ammesso e non concesso di non toccare le spese di personale, pari a 84 euro annui per abitante contro i 42 euro di Publiambiente.
Nessuno ha mai avuto il coraggio o la capacità di affrontare questi nodi, limitandosi a scaricare tutto il loro peso sulle tariffe.
La privatizzazione aggraverà ulteriormente la situazione e non serviranno eventuali sceneggiate grilline contro tale epilogo: scommettiamo che sarà il PD a garantire in consiglio i voti a favore del conferimento dell’Aamps moribonda (quindi poco costosa per il privato) in Retiambiente? Proprio come è già successo per l’approvazione del PRG del Porto.
Andrea Romano – Resistere! Azione Civica
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