La “Signora Martelli” alla mostra su Fattori a Padova
La “Signora Martelli a Castiglioncello”, uno dei quadri più conosciuti di Giovanni Fattori, di proprietà del museo di Villa Mimbelli, è volato a Padova, alla mostra di Palazzo Zabarella, dedicata al più celebre dei pittori dell’Ottocento italiano: Fattori, appunto.
L’esposizione, che si è aperta il 24 ottobre e si chiuderà il 28 marzo 2016, ospita tra le cento importanti tele del percorso, anche altre opere prestate dalla pinacoteca livornese: oltre alla “Signora Martelli” (la compagna del mecenate dei macchiaioli, Diego Martelli ), ritratta vestita d’azzurro, seduta su una sdraio nella calda luce di un pomeriggio estivo, sono a Padova anche “Giornata grigia. Sulla spiaggia”e il “Ritratto della terza moglie”.
Inoltre sono state date in prestito anche dieci incisioni fattoriane di proprietà del Museo civico livornese: “Soldato di cavalleria”, “Il vecchio cavallo”, “Contadina toscana”, “I carbonai”, “Pio Bove”, “Il ritorno a casa”, “Bovi”, “Donna del Gabbro”, “Le capre”, “Bovi al carro (Maremma)”.
La curatela della mostra, di alto profilo scientifico, è affidata ad alcuni tra i massimi studiosi dell’Ottocento italiano, Francesca Dini, Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, direttore culturale della Fondazione Bano di Padova, che negli ultimi anni ha ripercorso e approfondito con impegnative rassegne monografiche, insieme al Comune di Padova, l’opera di artisti come Hayez, Boldini, Signorini, De Nittis, Corcos, per approdare oggi al grande Giovanni Fattori.
Si tratta di una notevole valorizzazione per le opere della collezione civica livornese, che, ricordiamo possiede il materiale più ricco in Italia, dopo la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, per quanto riguarda la corrente dei macchiaioli, gli artisti più innovativi dell’Ottocento italiano, e primo tra tutti Giovanni Fattori. Di lui scrivono i curatori della mostra di Padova: “Il suo stile cambia continuamente. Dalla splendida pittura a macchie, colorate e abbagliate delle tavolette giovanili, alle visioni più drammatiche caratterizzate da una nuova impostazione prospettica e da un disegno sempre più potente dei dipinti della maturità, sino alla deformazione delle ultime opere che sembrano anticipare nella loro sconcertante modernità le avanguardie del Novecento”.
Per informazioni sulla mostra:
tel.049-87.53.100
www.palazzozabarella.it
[email protected]
Riproduzione riservata ©