Fials, ospedale: non guardiamo solo alla struttura

Il dibattito nel Consiglio Comunale di Livorno sul tema della sanità ha rappresentato un punto di svolta importante. Sembra tramontata definitivamente la costruzione del “Nuovo Ospedale a Montenero” ma l’Intesa tra l’Assessore Saccardi e il Sindaco di Livorno non prevede la ristrutturazione dei padiglioni dell’attuale Presidio. L’Ospedale di Livorno rappresenta una emergenza ed è necessario decidere e proporre soluzioni rapide. Non mi appassiona un ragionamento basato esclusivamente sulla struttura. Il “contenitore” deve essere funzionale ad un preciso modello di sanità e alle Unità Operative e Servizi ivi allocate. L’Ospedale di Livorno possiede ottime professionalità e Unità Operative che costituiscono un punto di riferimento per la rete ospedaliera provinciale e di area vasta. Un Ospedale classificato in base alle disposizioni del ministero nella fascia di primo livello deve mantenere le specialistiche di neurochirurgia, chirurgia vascolare, neuroradiologia ecc. ed al contempo implementare le altre attività  abbandonando i dannosi accorpamenti attuati con il fallimentare modello per intensità di cura. Livorno ha l’esigenza di un “Ospedale Nuovo” ma occorre partire dalla programmazione pretendendo ciò che è necessario per i cittadini livornesi, per ridurre la migrazione sanitaria,  per non farci “scippare” in area vasta altri servizi e Unità Operative; abbiamo perso  un rilevante numero di posti letto, infatti, ci collochiamo agli ultimi posti in area vasta e sono state soppresse una Unità Operativa di Rianimazione, Chirurgia Pediatrica e ridotto ai minimi termini Urologia e ricondotto all’interno dell’area di medicina Pneumologia e Neurologia. E’ necessario un Ospedale altamente tecnologico e modulare suscettibile di adeguare gli spazi alle evoluzioni scientifiche e dell’organizzazione sanitaria. La buona notizia di non costruire il nuovo ospedale a Montenero deve impegnare la Amministrazione Comunale a fornire in breve periodo un preciso progetto basato sui  principi enunciati. La soluzione per l’Ospedale di Livorno consiste per la Giunta Comunale nella ristrutturazione degli attuali Padiglioni; questa appare l’unica possibilità delineata  per gli annunciati vincoli posti dalla Sovraintendenza sui padiglioni sesto, quinto e quarto individuati dal progetto Mariotti come manufatti da abbattere e nella stessa sede ricostruire un blocco di 450 posti letto. Di fronte alla eventuale indisponibilità della Regione ad erogare i finanziamenti per una ristrutturazione dei Padiglioni e con i “bellissimi” capannoni ex Pirelli classificati come archeologia industriale con analogo divieto ci troveremmo  al punto di partenza con la necessità di individuare una nuova area per la costruzione di un nuovo ospedale con l’attivazione di un iter lungo e costoso. I vincoli esistenti sui padiglioni 4,5 e 6 non sono insormontabili prova ne è che furono superati per approvare il piano Mariotti e ci risulta che siano stati ripristinati a causa dell’abbandono del progetto ; noi pensiamo che tale piano, pur con le adeguate rivisitazioni ed adeguamenti, sia il punto dal quale occorra ripartire. Il modello per intensità di cura può e deve essere superato con forme di organizzazione più moderne come quello ad esempio a “cure integrate” che parte da un idea di attività distrettuali forti ed un patto assistenziale con il cittadino.  Non siamo pervasi da un furore ideologico che ci schiaccia su un unica soluzione. Se sarà dimostrata la possibilità di assicurare gli standard necessari per un ospedale moderno con le ristrutturazioni dei padiglioni noi la valuteremo e anticipiamo il nostro plauso alla Amministrazione Comunale anche per averci liberato dall’incubo del costoso ospedale a Montenero.   Per noi ribadiamo è necessario procedere celermente con certezze eliminando ogni zona grigia per un ospedale per acuti, ad alta tecnologia e basato sulla centralità del cittadino.
Il Segretario FIALS Provinciale Livorno

Massimo Ferrucci

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