Buche e strade colabrodo, il Comune replica a Aci
Con riferimento all’articolo apparso ieri, giovedì 20 agosto, sul quotidiano on line “QuiLivorno” “Il monito Aci. Sempre più strade colabrodo” in merito alla condizione del manto stradale delle vie cittadine e ai costi sopportati dall’ente per risarcire i danni subiti dai cittadini a seguito di cadute, l’Amministrazione comunale precisa quanto segue:
“I dati riportati nell’articolo risultano inesatti e rischiano di generare nei cittadini una errata percezione circa il numero dei sinistri sottoposti al Comune e l’entità dei risarcimenti da esso versati. A completamento e correzioni degli stessi si comunicano pertanto i dati relativi alle richieste di risarcimento presentate negli anni dal 2010 ad oggi, con l’indicazione della percentuale delle pratiche respinte.
Nel 2010, su 397 richieste, 189 domande sono state respinte (47%); nel 2011 su 326 richieste, quelle respinte sono state 172 (52%); nel 2012 su 296, 135 le richieste respinte (45%); nel 2013, su 273 richieste, 142 quelle respinte (52%); nel 2014, su 294, 147 sono state respinte (il 50%), infine su 108 richieste presentate nel corso di quest’anno, 27 sono state respinte (pari al 25% del dato), tenendo conto che la gran parte delle pratiche è tuttora in fase istruttoria. Si precisa inoltre che il lieve aumento delle richieste avvenuto nel 2014 è stato determinato dal frequente verificarsi di condizioni atmosferiche avverse, che hanno spinto i cittadini a rivolgersi all’Amministrazione comunale per il risarcimento dei danni materiali subiti in tali circostanze. Per quanto riguarda l’ammontare del premio versato dal Comune relativo alla polizza di responsabilità civile, dal 2012 esso ammonta a 585.000 euro annui, ai quali va aggiunto il costo delle franchigie rimborsate alla compagnia, pari a 100 mila euro. Le cifre indicate nell’articolo non sono dunque corrette. Si sottolinea, infine, come l’ Ufficio Provveditorato, tramite la Polizia Municipale nella sua veste di Polizia Giudiziaria, intervenga presso la Procura della Repubblica per indagini su richieste di risarcimento tutte le volte che queste potrebbero integrare il reato di truffa assicurativa”.
Il comunicato Aci – Nonostante si assista ad alcune operazioni di rifacimento in certe zone di Livorno, alcune di esse anche centrali e cruciali per il corretto scorrimento della viabilità come ad esempio quella messa in campo recentemente intorno all’anello di Piazza della Repubblica o lungo via Gramsci per migliorare le condizioni della viabilità intorno alla delicata area dell’Ospedale, le condizioni dell’asfalto lungo molti tratti urbani sono ancora pessime.
Un caso esemplare. Sono decine le strade che avrebbero bisogno di un restyling. Potremmo citare molti angoli della città ma, in questo caso, prendiamo come modello esemplare lo stato di estrema incuria e rovina in cui versa un’arteria viaria di estrema importanza qual è viale del Risorgimento, questo malgrado le numerose e ripetute segnalazioni fornite all’Amministrazione e alle Forze dell’ordine da parte dei residenti esasperati. In particolare, all’altezza del civico 110-112 (come testimoniato dalle immagini scattate in data 11 agosto 2015 ed allegate al suddetto comunicato stampa), vi sono tutt’ora dei detriti di asfalto che vagano pericolosamente alla deriva sul manto stradale, mossi dallo spostamento d’aria e dagli urti provocati dal continuo passaggio dei mezzi. Questi detriti rappresentano non soltanto una potenziale minaccia in quanto ostacoli per i veicoli in circolazione ma anche dei veri e propri oggetti contundenti che mettono quotidianamente a repentaglio l’incolumità dei pedoni che si trovano a transitare lungo il marciapiede contiguo, oltre che la sicurezza per la carrozzeria di auto e scooter lasciate in sosta nelle vicinanze.
Serve un programma. Quello citato è solo uno dei tanti ‘spot’ sensibili in una mappa delle emergenze che sarebbe facilmente estensibile a buona parte della città. Ben vengano quindi gli interventi di rattoppo in caso di estrema urgenza. Ciò che però servirebbe davvero è un piano dettagliato e pianificato di programmazione e manutenzione dei lavori posti in essere.
Nel frattempo, la situazione attuale continua quotidianamente a mettere a repentaglio la sicurezza di tanti automobilisti, centauri, ciclisti e persino pedoni, in giro per la città dei Quattro Mori. Una città colabrodo, uno slalom infinito e un continuo sobbalzare su buche, gobbe e tombini sprofondati al di sotto del regolare livello stradale. Nei casi più fortunati ci si può rimettere ‘soltanto’ un pneumatico, la forca delle ruote dello scooter o le sospensioni; negli episodi più seri, il rischio è quello di procurarsi lesioni anche gravi.
Obbligo di intervento. Ricordiamo che l’articolo 208 del Codice della Strada, intitolato ‘Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie’, stabilisce al comma 4 che una quota dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni previste dal Codice siano destinati “a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, dimessa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente.”
In passato. Interventi necessari poi per evitare di incappare anche in risarcimenti onerosi, come quello a cui è stato condannato proprio di recente il Comune di Livorno: 12150 euro a titolo di risarcimento danni, di cui 2150 euro in spese legali. Una cifra che Palazzo Civico dovrà sborsare a favore della signora Maria Anna Cantini, in conseguenza di un incidente avvenuto in via Allende il 28 giugno del 2013, in coincidenza con lo svolgimento del tradizionale mercato settimanale. Rimasta vittima di una rovinosa caduta proprio a causa di una buca nel manto stradale, la signora ha sofferto per una frattura composta del polso sinistro e del ginocchio destro per colpa della mancanza di materiale lungo il perimetro di una caditoia di raccolta delle acque meteoriche.
Anche nel passato, tutt’altro che remoto, a Livorno si sono registrate statistiche non proprio esaltanti in materia. Nel febbraio 2010, sui media cittadini e sullo stesso sito del Comune si leggeva già allora erano in deciso aumento (quattro ricorsi al mese di media, con picchi di sei in autunno e in primavera) i casi di cittadini caduti che, proprio per questo motivo, decidevano di adire le vie legali. Alla fine di quell’anno solare, erano stateben 397 le richieste di risarcimento danni presentate, oltre alle 202 contate nel primo semestre del 2011. Numeri che avevano fatto lievitare già allora, intorno al tetto del milione di euro annuali, le spese per il costo assicurativo per responsabilità civile verso terzi sostenuto da Palazzo Civico.
In Toscana. E anche da altre città della Toscana, non mancano gli esempi per spronare il Comune labronico a prevenire tali incidenti. A Carrara, il Comune ha da poco stilato un bilancio dei sinistri degli ultimi tre anni, quantificando una spesa, relativa al 2014, di circa trecentomila euro. A Prato invece, i contenziosi nati nel 2014 tra Comune e cittadini che si soni imbattuti a piedi o a bordo di un mezzo in insidie stradali ammontano a quota 350 richieste di risarcimento danni, per un totale di circa 190mila euro liquidati con una media di 848 euro sborsati per ogni episodio..
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