Buongiorno Livorno: Lonzi Metalli, la terra brucia ancora, in mezzo a troppi punti interrogativi
La terra brucia ancora a Livorno e con lei non bruciano però i tanti punti interrogativi che la vicenda Lonzi Metalli si porta ormai dietro da decenni.
Una storia fatta di promesse non mantenute, di protocolli di delocalizzazione mai portati a termine, di continui incendi in cui a bruciare è molto spesso la diossina, di polveri tossiche sedimentate nei terreni limitrofi, di cittadini il cui diritto alla salute è stato costantemente violato. Una situazione creata da un utilizzo scellerato degli strumenti urbanistici che hanno permesso nel corso degli anni di affiancare a un già esistente insediamento residenziale attività ad alto tasso nocivo.
L’ennesimo incendio avvenuto nei giorni scorsi all’esterno della ditta Lonzi ( quindi in teoria al di fuori della loro competenza) dimostra in ogni caso, se ancora ce ne fosse bisogno, l’urgenza di un’immediata e definitiva delocalizzazione di tutta l’attività di trattamento rifiuti situata in Via del Limone.
Quest’anno è scaduto il protocollo d’intesa che fu firmato nel 2010 e che prevedeva un tempo tecnico di cinque anni per portare a termine il trasferimento in un’altra area. Nei mesi scorsi è stato firmata una nuova proroga di un anno con l’individuazione dell’area Biscottino (ex BTT nel Comune di Collesalvetti) come sede possibile di insediamento. L’area in questione è allo stato attuale di proprietà mista tra Comune di Livorno ( tramite A.AM.P.S.), Comune di Collesalvetti e Ditta Lonzi e non è ancora chiaro se le amministrazioni coinvolte siano interessate alla cessione delle quote o se la Lonzi sia in grado di delocalizzare solo nel segmento di area di propria pertinenza. Di certo c’è che sia la giunta livornese che l’attuale presidente di A.AM.P.S. Iacomelli abbiano individuato nell’area Biscottino il luogo dove rilanciare l’attività del centro di uso e riciclo ( uno degli strumenti più importanti inseriti nel nuovo piano industriale). Ancora non è chiaro quindi se e come possano coesistere le due attività, se la Lonzi ritenga sufficiente lo spazio attualmente individuato e se il Comune di Collesalvetti sia d’accordo con questa soluzione (non più tardi di due mesi fa una delibera del consiglio colligiano esprimeva netta e condivisa contrarietà a questa soluzione). Insomma, tra i tanti punti interrogativi c’è una sola certezza: a rimetterci sono ancora una volta i cittadini che, nonostante il prezioso contributo dei comitati, ancora non riescono ad avere risposte chiare o certezze in merito alla questione. BuongiornoLivorno esprime profonda preoccupazione (già manifestata con interpellanze sia in consiglio comunale che provinciale) con l’auspicio che l’amministrazione si faccia una volta per tutte carico del problema per una risoluzione concreta e definitiva di una storia che ormai da troppo tempo non riesce a trovare un epilogo.
Marco Bruciati – Direttivo, gruppo consiliare BuongiornoLivorno
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