Concussione, condannato a quattro anni e mezzo funzionario della Dogana
Fabrizio Pescini fu arrestato dai carabinieri nel settembre del 2011 per una mazzetta da duemila euro che ricevette sui binari della stazione di Livorno
E’ stato condannato stamattina (in rito abbreviato) a quattro anni e mezzo di pena per concussione in aula del tribunale di Livorno Fabrizio Pescini funzionario dell’Ufficio Tecnico Finanze della Dogana di Livorno , 61 anni livornese. L’uomo fu pizzicato dai carabinieri il 7 settembre 2011 alla stazione di Livorno con una valigia in mano appena ricevuta da un imprenditore e contenente duemila euro. Era questo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, quanto richiesto da Pescini per autorizzare e ufficializzare la produzione di un impianto fotovoltaico a Suvereto, autorizzazione che avrebbe così permesso al titolare dell’impianto elettrico di riscuotere la cifra di 95mila euro per l’energia prodotta da maggio sino a oggi. “Vuoi riscuotere l’energia prodotta? Allora mi paghi 2000 euro. Altrimenti certifico che la produzione è iniziata ad agosto e si azzera l’energia prodotta e quindi anche i soldi da avere”. E’ questa in sostanza il ricatto che Pescini, stando alle accuse, mise in atto con il produttore di energia elettrica. Ai polsi di Pescini scattarono le manette e oggi, a distanza di due anni, si è concluso il primo grado di giudizio con la condanna ad oltre quattro anni.
L’indagine dei carabinieri partì un mese prima dell’arresto, nell’agosto 2011, quando un imprenditore del Friuli Venezia Giulia che due mesi prima aveva aperto due impianti fotovoltaici a Suvereto, denunciò la situazione ai carabinieri: “Un funzionario delle Dogane mi ha chiesto 2000 euro per l’autorizzazione”.
A maggio di due anni fa l’imprenditore infatti decise di aprire l’impianto nella nostra provincia e, come di consueto, fece partire la richiesta anche alla Dogana per ottenere tutti i fogli necessari. Nel frattempo iniziò la sua produzione di energia elettrica, pratica consentita anche in attesa dell’ispezione della Dogana. Da maggio ad agosto l’impianto produsse energia per circa 95mila euro. Tutto poteva essere vanificato dal funzionario che con una semplice ispezione poteva sostanzialmente dichiarare che l’impianto non era in regola a maggio. E qui scatta la richiesta di 2000 euro.
Così i due si incontrano ad agosto ed avviene la richiesta. “Voglio 2000 euro”. Ma il produttore ne poteva offrire solo 750. “O 2000 euro o ne perdi 95mila”. Ed ecco che si arriva all’appuntamento di ieri pomeriggio alla stazione. “Vieni con una valigetta con dentro 2000 euro in contanti”. L’imprenditore si presentò, ma sui binari c’erano anche i carabinieri pronti a bloccarlo. Alla domanda di cosa ci facesse con 2000 euro in contanti in una valigia Pescini avrebbe risposto visibilmente imbarazzato: “Li ho trovati sul binario” In quell’occasione Pescini venne arrestato con un’ordinanza firmata dal pm Gianfranco Petralia.
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