Sos lavoro, Fiom: 33mila disoccupati
di Claudio Caprai
La questione dell’occupazione ha raggiunto un livello preoccupante, solamente nella città di Livorno il numero di disoccupati arriva a 33mila, contando solo quelli iscritti all’ufficio per il pubblico impiego. Per questo la Fiom, adesso che è terminata la campagna elettorale, invita l’amministrazione comunale e le istituzioni regionali a dare chiarimenti circa lo stato di avanzamento dei progetti per favorire l’occupazione, “a partire dalla presentazione dei progetti per accedere ai lavori di pubblica utilità – spiega Simone Puppo, in rappresentanza della Fiom – molto importanti per quei lavoratori che progressivamente già da luglio, inizieranno a perdere il sostegno al reddito a causa della scadenza degli ammortizzatori sociali”.
Finito il rischio di strumentalizzazione dovuto alla campagna elettorale adesso i sindacati sono liberi di chiedere risposte alle istituzioni, non mantenere le promesse fatte durante il periodo delle elezioni servirebbe solo ad allontanare ulteriormente la politica dai cittadini. Dopo l’Accordo di Programma sono stati presentati progetti ufficiali per accedere al bando per i lavori di pubblica utilità solo da parte dei comuni di Collesalvetti e di Rosignano, ma non ci sono notizie da parte del Comune di Livorno. I sindacati invece auspicavano una rapida risposta dell’Amministrazione cittadina visto che il bando prevede una premialità importante per le aree di crisi.
“Il ritardo è ingiustificabile – continua Fiom – alcune sessioni di lavoro sono state rimandate senza motivo e il sindaco non vuole incontrare i sindacati”. Non sono note nemmeno le intenzioni dell’amministrazione rispetto ad altri progetti, come quello dell’Esselunga che aprirà sul viale Petrarca nel 2016, e ancora non si sa la possibile offerta, se porterà nuovi posti o una ricollocazione di altri e se sarà incluso il progetto della Filiera corta. Altre domande relative al nuovo Polo tecnologico di Via Enriques non hanno risposta, i sindacati sono solo a conoscenza del fatto che il sindaco ha parlato con uno dei proprietari dei capannoni, ma senza spiegare cosa ne sia venuto fuori. Non è nemmeno noto l’andamento del progetto di bonificazione dell’ex Spica, sono in ballo cinque milioni di euro provenienti dalla regione ma non si sa se siano stati elargiti, e nel caso lo fossero, perché non vengono usati. Insomma molte domande non hanno risposta ed è chiaro che non c’è dialogo tra le istituzioni e i sindacati, cosa piuttosto negativa in vista dei 350-400 lavoratori che perderanno il sostegno pubblico da qui alla fine dell’anno, ai quali si aggiungono gli oltre 33 mila disoccupati di questa città, che non riceveranno sostegno senza una seria volontà e di lavoro organico da parte delle istituzioni.
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