La Giostra dell’Antenna si tinge di biancorosso
di Gianni Stampa
La Coppa S.Giulia – Giostra dell’Antenna si tinge dei colori biancorosso del Venezia. (foto in pagina di Viviana Silvestri). Una serata alla quale, oltre allo spettacolo dello sport remiero, si è aggiunta la scenografia della processione di barche per accompagnare le reliquie della Santa. E prima della premiazione i fuochi d’artificio, sempre apprezzati in terra labronica, hanno fatto da cornice di chiusura.
Le luci delle torri-faro si sono accese quando il sole si era appena tuffato in mare, e lo speaker, Massimiliano Bardocci, chiamava sul rettangolo di gara i gozzi per il riscaldamento. Poi due batterie per decidere chi fossero i quattro gozzi, che si sarebbero contesi il paliotto, in cima all’Antenna.
Al termine delle batterie entrava in scena la Fanfara dell’Accademia Navale, con il Corteo Storico La Livornina. Nel frattempo, dalla cantina del Palio, partiva la “Teresa” con le reliquie della Santa con il vescovo ed il sindaco, insieme a due agenti della municipale in alta uniforme e due rappresentanti della Confraternita di Santa Giulia.
In Darsena Nuova si alternava alla Fanfara, il soprano Francesca Terreni, che iniziava con il brano di Nino Rota “Il padrino”. Poco dopo entrava in Darsena la processione delle barche, che era partita dall’imboccatura del porto, dove è situata la Madonna dei Popoli. Chiudeva il battello del giro dei fossi con i rappresentanti del clero.
La “Teresa”, dopo il giro completo del rettangolo di gara, ormeggiava davanti alle cantine per far scendere il Vescovo, Monsignor Giusti, ed il sindaco Nogarin. Una volta raggiunto il palco, riservato alle autorità, il sindaco leggeva la “Preghiera del Palio”, subito dopo il vescovo benediva gli equipaggi, il Drappo del Palio, e quello del Palio dell’Antenna.
Dopodiché si svolgeva la premiazione del concorso nazionale di musica sacra. Al termine il giudice di gara sparava il colpo di pistola per dare la partenza alla batteria finale.
Lo Score della serata (legenda: parentesi tonda- il controvento, parentesi quadra- montatore)
1° batteria
Salviano ( Scirocco) [ Nocerino]
Labrone ( Maestrale) [ Foresi ]
Pontino ( Grecale) [ Giannetti]
Ovo Sodo ( Libeccio) [ Nencini ]
Passano Salviano e Pontino S.M.
2° Batteria
Livorno Sud ( Scirocco) [ Carmignani]
San Jacopo ( Libeccio) [ Matarese]
Venezia ( Maestrale) [ Silingardi]
Borgo C. ( Grecale) [ Evangelisti]
Passano San Iacopo e Venezia
Nella batteria finale riesca strappare per primo il Paliotto Silingardi per il Venezia in una gara avvincente che ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino al termine.
Team Venezia
Timoniere: Moneta. Vogatori: Mannucci, Baldacci, Del Bimbo, Giuliani, Ferretti, Lomi, Novelli, Corsi, Mattiazzi, Pedani Ferroni ( questi i vogatori che si sono alternati nelle due batterie) All. Pedani
I Montatori. Fino alla scorsa stagione era il Comitato che formava il gruppo dei montatori, e poi effettuava il sorteggio per abbinare Sezione e montagtore. Quest’anno la scelta è passata alle Sezioni Nautiche.
Il San Jacopo, inizialmente non aveva trovato su Livorno, quindi si era rivolta alle palestre pisane. Gli era stato suggerito il nome di un paracadutista. Contattato e risposta affermativa. Nel primo pomeriggio di giovedì il montatore-paracadutista ha avuto un lutto in famiglia. Il presidente Paolo Contesini non sa più a chi rivolgersi, quando il timoniere Kevin Matarese informa Contesini che, alcuni anni prima aveva praticato questo sport. Così viene richiamato Valerio Piccinini, che era due anni che aveva “appeso al chiodo” il timone, e sale in barca. Al termine applausi ad entrambi. E pensare che il san Jacopo ha dovuto gareggiare con il gozzo del Labrone, perché il suo imbarcava acqua.
Il prossimo appuntamento sabato 30 e domenica 31 per la Coppa Tito Neri Risi’atori, con arrivo in Darsena Nuova
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