Vespucci, stage linguistici all’estero
Sono terminati nei giorni scorsi gli stage linguistici nel Regno Unito che, anche quest’anno, come ormai da parecchi anni, l’ITC Vespucci organizza, nel corso dell’anno scolastico, come momento di approfondimento linguistico ma anche culturale per i suoi alunni.
Quest’anno circa un centinaio di alunni hanno preso parte a queste esperienze, in tre destinazioni diverse, due in Inghilterra e una in Irlanda del Nord: Canterbury, accompagnati dalle docenti Chiara Menchini e Claudia Tirendi, Exmouth, accompagnati dalle professoresse Elena Lorenzini e Raffaella Pasquali e Derry , con le docenti Sara La Gatta e Marianna Daniele.
Come dichiara la professoressa Pasquali, referente per l’internazionalizzazione dell’istituto “questi ministay che hanno, da qualche anno, la stessa formula – ovverosia il vivere per una settimana ospiti di famiglie locali, partecipando a corsi di lingua la mattina e facendo escursioni od altre attività nel pomeriggio e la sera, talvolta – hanno molteplici obiettivi, di cui quello di un rinforzo linguistico è solo il più evidente. Poi aiutano ad entrare negli usi e nelle abitudini di un altro popolo, fanno comprendere i ritmi di vita familiare ma anche professionale di uno stato diverso e sono l’occasione per visitare e vedere luoghi interessanti da un punto di vista storico, culturale od ambientale. In una realtà economico-culturale come quella in cui vivono i nostri studenti, spesso queste esperienze sono l’unico momento per uscire, almeno una volta nella vita, da Livorno o dall’Italia, quindi hanno un alto valore formativo.”
E gli alunni come valutano l’esperienza? Risponde Pasquali “I primi giorni servono per entrare in contatto con una realtà diversa, ma una volta presi i ritmi solitamente accade che vorrebbero restare più a lungo. In più sono maggiormente consapevoli sia del lavoro che si svolge a scuola sulla lingua, sia del modo di vita all’estero e iniziano così a mettere a confronto realtà diverse cercando di comprendere benefici e svantaggi da entrambe le parti.”
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