In porto un’opera-simbolo di tolleranza
L’associazione “Livorno delle Diversità” ha consegnato all’Autorità Portuale la richiesta di concessione di un’area demaniale sul Porto al fine di realizzarvi a sue spese un luogo che, in chiave simbolica, costituisca un richiamo costante al senso profondo della convivenza operosa tra individui di ogni etnia e cultura, concordi nel determinato rifiuto di ogni superiorità identitaria di stampo fondamentalista.
Scrive l’associazione che il riconoscimento e il rispetto della diversità costituisce la condizione essenziale per accogliere ed alimentare relazioni nel porto di Livorno. Il che, secondo la tradizione della città, si è tradotto nei secoli nella laicità istituzionale, il solo metodo per garantire la piena uguaglianza dei cittadini nei diritti e le relazioni interpersonali tra credenti e non credenti.
La concessione è richiesta per l’area demaniale del Porto di Livorno tra la spalla del Ponte dei Francesi e la scala che scende al livello dell’acqua, che è libera da concessioni e non è assoggettata a servitù di passo. La zona è stata scelta per la agevole visibilità da parte di chi percorra a piedi od in bicicletta gli itinerari in posizione baricentrica rispetto al sistema “porto mediceo-centro storico” ed appare adatta per essere fruita da parte di chi, in via occasionale o stanziale, si trova a vivere la realtà del Porto Mediceo.
Oggi, tale richiesta coincide con la tragedia del museo di Tunisi. E’ un caso, eppure costituisce l’ennesimo chiaro ammonimento del fatto che diffondere il rispetto delle diversità nei rapporti interni ed internazionali è il solo modo efficace per attivare la vita feconda di cittadini liberi, che i fondamentalismi insidiano in molti paesi del Mediterraneo.
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