Tragedia in porto, indagato il conducente
Tragedia in porto. Nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 marzo un operaio di 63 anni, di origini filippine, ha perso la vita. La vittima si chiamava Priscillano Inoc, ufficiale di coperta, e si trovava al lavoro all’Alto Fondale. La chiamata al 118 è scattata intorno all’una. Le condizioni del 63enne, all’arrivo dei volontari dell’ambulanza Svs con medico a bordo sono apparse subito gravissime. Durante la corsa disperata in pronto soccorso il marittimo sarebbe andato più volte in arresto cardiaco. Inutili tutti i tentativi di salvargli la vita. I primi a prestare aiuto sono stati i colleghi recuperando una coperta per cercare di ripararlo dalla pioggia.
Secondo una prima ricostruzione sarebbe rimasto schiacciato al torace da un fork lift in manovra. L’impatto con il mezzo è stato violentissimo. Stava seguendo con un walkie talkie le operazioni di sbarco di un carico di cellulosa dalla Toki Arrows, un cargo lunga 200 metri battente bandiera panamense. Non è chiaro se sia inciampato muovendosi o se sia caduto dopo esser stato urtato da un muletto. Le condizioni meteo di pioggia incessante senz’altro non hanno agevolato il lavoro degli operai in porto.
Un indagato, una decina di testimoni- La procura della Repubblica ha iscritto nel registro degli indagati il conducente del muletto per omicidio colpso. Un atto dovuto per consentire anche le procedure legali necessarie. L’inchiesta giudiziaria è coordinata dal sostituto procuratore Daniele Rosa. Sul posto, dagli agenti della polizia marittima intervenuti per far luce sull’episodio, sono stati ascoltati una decina di lavoratori della Cilp che erano al lavoro e che hanno aiutato gli inquirenti a mettere a posto le tessere del puzzle grazie alle loro testimonianze.
Il cordoglio del presidente Franchi per la tragedia al porto di Livorno- “Esprimo a nome mio e dell’Amministrazione Provinciale il più profondo cordoglio alla famiglia dell’ufficiale Priscillano, perito nell’incidente verificatosi all’Alto Fondale del Porto di Livorno
Questa tragedia ripropone in modo drammatico il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro ed è fondamentale che tutte le istituzioni, le associazioni ed i sindacati operino perché si affermi una cultura che metta al centro l’uomo e la necessità di salvaguardarne la vita e l’integrità attraverso l’ attivazione di tutti i dispositivi di sicurezza e l’accrescimento della consapevolezza nella valutazione dei rischi di tutte le operazioni di lavoro
“Il sindaco Nogarin: Faremo di tutto per migliorare la sicurezza” – In relazione al gravissimo incidente sul lavoro avvenuto questa notte all’Alto Fondale del Porto, nel quale ha perso la vita l’ufficiale di coperta filippino Priscillano Indico Inoc, formulo a nome mio, di tutta l’Amministrazione Comunale e dell’intera Comunità di Livorno che rappresento, il più sentito cordoglio e la massima vicinanza alla famiglia colpita dal terribile lutto, contattando per questo motivo l’ambasciata Filippina. Auspico che le indagini possano chiarire in breve tempo le circostanze del gravissimo episodio individuando le responsabilità e le eventuali carenze e inottemperanze nell’ambito della sicurezza in Porto. Quello della sicurezza dei lavoratori portuali e del pericolo a cui sono sovente esposti è stata una delle prime criticità evidenziate durante le mie prime visite in Porto. La tragedia di stanotte è solo l’ultima, in ordine di tempo, di una serie di incidenti che si sono consumati sulle nostre banchine. Non è più accettabile che tragedie come queste possano continuare a verificarsi. In questo difficile e triste momento, l’Amministrazione comunale rinnova l’impegno a fare tutto quanto è in suo potere per assicurare il miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro di chi opera in ambito portuale.
Il comunicato delle sigle sindacali: “Si rinnovi il protocollo sulla sicurezza” – I commenti e le frasi di cordoglio sono inutili e le lasciamo a chi avrà lo stomaco di voler trovare a tutti i costi le “motivazioni ineluttabili” di quanto accaduto; i lavoratori del Porto, tutti, sono in sciopero per l’intera giornata di martedì 17 marzo, fino all’ 1.30 di mercoledì 18 marzo, rivendicando con forza nei confronti delle associazioni, delle istituzioni e dell’Autorità Portuale che si metta una firma sul rinnovo del Protocollo alla sicurezza, unico strumento deterrente e concreto che può limitare i pericoli per i lavoratori portuali e per tutti i lavoratori che utilizzano le infrastrutture dei porti della Toscana.
Filt Cgil, Fit-Cisl, Ultratrasporti
Unicobas aderisce allo sciopero: “Qui è un far west” – L’Unicobas aderisce allo sciopero immediato indetto per oggi dopo l’incidente mortale accaduto all’Alto Fondale. stanotte al marinaio Priscillano Inoc. Per l’ennesima volta nel porto di Livorno accadono gravissimi incidenti come questo perché spesso non vengono rispettate le norme sulla sicurezza. Questo incidente cade proprio in un periodo in cui si fa gran parlare di megaprogetti, megadarsene, etc.
Pensiamo che con un po’ di umiltà bisognerebbe prima introdurre nel porto di Livorno il rispetto delle regole, sia in tema di sicurezza del lavoro sia in tema di orario di lavoro, straordinari, etc. Un allargamento del porto con il far west che c’è attualmente comporterebbe sicuramente grossi problemi ancora più difficili da risolvere.
Auspichiamo che dopo questo gravissimo incidente le Autorità preposte intervengano per il rispetto della normativa sulla sicurezza nel porto di Livorno.
Il Consiglio Comunale – A nome del Consiglio Comunale di Livorno, desidero esprimere il mio cordoglio per la morte del Signor Priscillano Inoc, e manifestare vicinanza e solidarietà verso la famiglia del lavoratore e verso i suoi colleghi. Ci auguriamo che le cause di questo tragico incidente possano essere chiarite a breve, e confidiamo che sia costante e incisivo l’impegno di tutte le parti coinvolte affinché tragedie come queste possano essere in futuro scongiurate.
Il dolore e il cordoglio di SEL – La Federazione Provinciale di Livorno di Sinistra Ecologia Libertà esprime il proprio dolore per la tragedia avvenuta stanotte nel porto di Livorno con la morte del marittimo filippino, Priscillano Indico Inoc.
Sel Livorno condivide in pieno i comunicati delle organizzazioni sindacali e ritiene gravissimo il ritardo sul rinnovo Protocollo alla Sicurezza.
La mancanza del rispetto delle regole anche senza una accurata e continua vigilanza, sia in tema di sicurezza del lavoro che per l’eccesivi straordinari dei lavoratori sono fattori che aumentano notevolemente il rischio di incidenti come quello avvenuto all’Alto Fondale.
Dopo questo infortunio mortale le Istituzioni e le Autorità preposte devono intervenire con forza nel rispetto della normativa sulla sicurezza nel porto di Livorno e controllare l’uso eccessivo di straordinari, perchè non può continuare questo modo da “Far West” senza regole e senza rispetto dell’incolumità dei lavoratori.
Sinistra Ecologia Libertà Federazione Provinciale di Livorno
Partito della Rifondazione Comunista – Purtroppo il porto ha fatto una nuova vittima del lavoro. La Federazione livornese di Rifondazione Comunista esprime le proprie condoglianze ai colleghi e alla famiglia del marittimo filippino Priscillano Inoc, deceduto la scorsa notte durante le operazioni di sbarco ad un cargo di cellulosa alla Calata “Alti Fondali” Sulle cause dell’incidente, gli organi inquirenti svolgeranno le proprie indagini per verificare le dinamiche, le cause e le eventuali colpe.
La Federazione livornese di Rifondazione Comunista intende evidenziare come in questi anni, nonostante gli appelli, le dichiarazioni di intenti, le belle parole, il settore di lavoro marittimo e portuale rimane uno degli ambiti con maggiore incidentalità, nel rapporto con il numero di addetti. A fronte di un tentativo di deregolamentazione del lavoro portuale che l’attuale governo ha intenzione di realizzare, si contrappone una sua inerzia sul necessario aggiornamento della normativa della sicurezza, ed in particolare sui decreti legislativi 271/99 (lavoro marittimo) e 272/99 (lavoro portuale).
Purtroppo dobbiamo anche segnalare come, per atteggiamenti dilatori e ostativi di Confindustria, il protocollo sulla sicurezza nel lavoro portuale dei porti toscani, scaduto da oltre due anni, non sia ancora rinnovato, per garantire le risorse delle attività degli R.L.S di sito. Se oggi nel porto di Livorno gli RLS di Sito continuano la loro attività ( senza risorse), è solo un fatto di volontà ed impegno personale. Questa è una bella vergogna perché nelle altre regioni questi protocolli sono stati rinnovati e gli RLS di sito sono dotati di strumenti per poter intervenire in modo preventivo o quando vengono segnalate anomalie dei lavoratori.
La Segreteria della Federazione livornese del PRC
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