Scuola, settimana corta. Il “no” di Flc Cgil

Certo di questa città è rimasto veramente poco se, su un provvedimento che investe l’orario di lavoro, materia contrattuale, neanche la Provincia si pone il problema di cosa provoca sul lavoro  sulle famiglie e gli studenti, né sente la necessità di convocare i sindacati prima di esternare un provvedimento complesso e denso di sfaccettature non banali.
Già fa specie leggere che c’è solo l’idea del risparmio (vedremo quanto e quale) a monte della proposta, neanche un piccolo tentativo di trovare motivazioni pedagogiche che avrebbe significato rispetto e attenzione.
L’orario dell’istituzione scolastica, da normativa, è materia di organi collegiali di cui fanno parte famiglie, studenti, docenti e ATA oltre ovviamente al Dirigente Scolastico; è una  valutazione di bisogni che si traducono in delibere.
La Provincia non può prevaricare questi meccanismi, sarebbe opportuno che, anziché partire come se si decidesse tutto “nelle stanze”, si ascoltassero pareri non solo dei vertici ma anche di chi tutti giorni sta nelle scuole.
Niente da dire sul risparmio ma  deve essere ragionato e incrociato con bisogni didattici e orari di lavoro.
Sarebbe forse più opportuno puntare su investimenti in energie rinnovabili che, in un ragionevole lasso di tempo, fornirebbero energie e migliorerebbero l’ambiente.
Da sempre le scuole stanno aperte  anche di pomeriggio  nelle primarie dove c’è il tempo pieno, ma anche alle superiori dove ci sono i laboratori e molte attività pomeridiane, non è questo quindi il problema come a qualcuno piace far credere.
Alcune scuole hanno gravissime difficoltà a coprire questi orari di lavoro, scelti e utili, per la carenza del personale ATA, collaboratori scolastici in primis. Infatti i quadri organici diminuiti sensibilmente, sia sul versante del personale statale che su quello delle ditte di appalto pulizie, stanno generando da tempo difficoltà a gestire il tempo scuola. Ci sono molte sedi nelle quali c’è un solo collaboratore che copre l’intero orario scolastico. Quante ore deve stare a scuola un lavoratore? Con un orario dalle 7,30 alle 16,30, (9 ore) senza stacco per il pranzo? Con straordinario obbligatorio e strutturale ?  Il CCNL della scuola prevede l’erogazione del pasto anche al personale ATA che è in servizio nella fascia del pranzo, ma nessuna risorsa è mai stata stanziata e, specie a Livorno città, il personale sgranocchia qualcosa nascosto in qualche angolo per interi anni scolastici senza nessuna attenzione  per la salute.

Sul fronte del personale docente e delle famiglie, ci sono esigenze di tipo didattico/pedagogico da valutare, ma anche  organizzazioni complesse  con uno stato sociale quasi scomparso e  famiglie  sempre più sole ad affrontare i carichi di figli, diversamente abili e anziani.

Nessun semaforo verde dalla FLC CGIL che chiede che siano rispettate le normative interpellando gli organi collegiali. La FLC CGIL  invita docenti e ATA a fare richiesta ai Dirigenti di convocazione per discutere sull’utilità pedagogica e sulle risorse umane necessarie per il provvedimento annunciato.
FLC CGIL non è favorevole a scelta  verticistiche ma crede nella collegialità e nella condivisione.
 Patrizia Villa segretaria provinciale FLC CGIL

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