“Mia figlia derubata, serve più sicurezza”
Il 7 febbraio sera mia figlia di 21 anni stava frequentando i locali denominati “Le Cantine”, siti sottostrada degli scali Novi Lena, quando gli è stata rubata la borsa contenente documenti, soldi, telefono e chiavi di casa. Appena accortasi del furto, avvenuto pochi minuti dopo aver visto la sua borsa sul tavolo vicino a lei, ha immediatamente chiamato il responsabile del locale, che ha placidamente dichiarato “non ci possiamo fare nulla”, tramite il telefono della sua amica ha chiamato il 112 che le ha passato poi il 113, per denunciare il furto appena compiuto, hanno dichiarato l’inagibilità all’intervento immediato perchè sarebbe stato inutile e che l’unica cosa possibile è fare una denuncia verso ignoti il primo giorno lavorativo successivo al furto. Sono un cittadino italiano, in regola con i pagamenti di tasse ed affini, non chiedo niente se non di essere tutelato da chi è preposto a tale scopo e l’indifferenza è un boccone amaro, troppo amaro da digerire.
Questo sfogo non vuole essere spedito a danno delle forze dell’ordine, tuttavia vorrei porre l’attenzione sull’importanza di alzare il livello di guardia in un periodo particolarmente “delicato” dove oltre alla delinquenza locale ed a quella “importata” c’è anche la delinquenza “disperata”.
Con ciò premesso chiedo la chiusura di detti locali in forma temporanea fino ad un adeguamento dei margini di sicurezza (telecamere a circuito chiuso e personale addetto alla sicurezza) per la tutela dell’utenza. Vien da sé che ognuno è responsabile delle proprie azioni ed incurie e mia figlia sta pagando con il rimorso di avere troppa fiducia del mondo che lo circonda. Ha peccato di leggerezza, questo lo so io e lo sa anche lei adesso, ma non è nemmeno giusto che paghi per l’indifferenza delle istituzioni.
un padre (lettera firmata)
ho inviato questa email alla questura ed all’ufficio relazioni con il pubblico del Comune
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