Spinelli conferma Nicola dopo l’incontro a Genova

di rcampopiano

LA CRONACA

LE INTERVISTE POST CHIEVO

RISULTATI E CLASSIFICA 

Nel pomeriggio Nicola ha diretto l’allenamento al centro Coni di Tirrenia. Subito dopo si è messo in viaggio per Genova dove è stato protagonista di  un faccia a faccia con il presidente. E’ lo stesso Spinelli a confermarlo: “Mi vedo con Nicola in serata per capire il momento della squadra e i perché di questo ko. Non mi è piaciuta la sconfitta e voglio capire dall’allenatore se ha ancora la situazione in mano”. E dopo il colloquio nel capoluogo ligure Spinelli ha deciso di continuare l’avventura in serie A con il mister Davide Nicola.

LA MATTINA DOPO IL KO
Il futuro di Nicola continua ad essere appeso ad un filo. La sconfitta rimediata contro il Chievo proprio non è andata giù al presidente Spinelli. Che al termine della sfida non ha usato mezze misure per descrivere il suo stato d’animo: “Siamo senza capo né coda. Nicola? Devo riflettere ancora una notte”. Mai l’allenatore era stato messo così in discussione dal patron. La speranza è che tutto torni alla normalità e che Nicola sabato possa sedere in panchina per la sfida contro il Milan. Oggi a Genova è in programma un vertice dove si deciderà il destino del Livorno. Al momento Spinelli sembra ancora intenzionato a cambiare, ma Perotti e Capozucca sono del parere opposto. Proprio quest’ultimo sta avendo un colloquio con l’allenatore per capire i motivi di questo periodo negativo. La sensazione è che prima di questa sera non ci saranno grandi novità. Servirà tutta la mediazione dei due direttori per prolungare il matrimonio tra Nicola e il Livorno. Qualora si andasse invece verso la rottura i nomi presi in considerazione sono sostanzialmente due: Ballardini (vecchia conoscenza di Capozuccca) e Di Carlo. Da scartare assolutamente l’ipotesi Reja che ha declinato l’invito in quanto spera di tornare sulla panchina della Lazio.

LA PARTITA CON IL CHIEVO
Nicola nel presentare la partita contro il Chievo aveva detto: “Affrontiamo una squadra alla nostra portata”. Ci perdoni mister, ma a  noi questo non è parso, anzi.Al Bentegodi si è visto il peggior Livorno dell’anno, anche peggio di quello di Bologna. Il futuro del mister potrebbe non essere più così sicuro. Raggiunto telefonicamente al termine della sfida, un deluso e telegrafico Spinelli ha confessato: “Nicola? Devo riflettere una notte”.  Il presidente, raggiunto poi anche dai microfoni di Sky Sport, ha aggiunto: “Sono molto deluso. Questa squadra non ha né capo né coda”. Purtroppo il mestiere dell’allenatore è sempre e solo legato ai risultati anche se ti chiami Davide Nicola e sei l’unico che può salvare la squadra. A Verona comunque si è vista una squadra lenta, macchinosa e senza carattere. Quella che doveva essere la partita della svolta si è trasformata in quella della disfatta. Il Chievo, che non è il Real Madrid, ha fatto quello che gli pareva: ha avuto sempre la superiorità numerica in qualunque zona del campo ed è arrivato al tiro con una facilità a tratti disarmante.

Quelle scelte – Nicola questa volta finisce dietro la lavagna. Le mosse del tecnico non hanno convinto, così come tutto il Livorno. Rinaudo in mezzo alla difesa è stato messo più volte in difficoltà da Thereau che sembrava imprendibile. Emerson regista basso questa volta è stato decisamente al di sotto delle aspettative così come Siligardi in attacco ma in questo caso il tecnico ha poche colpe. Chi far giocare accanto a Paulinho se non il trequartista visto che Emeghara continua a far rimpiangere Bakayoko ed Ennynaya? Biagianti, al rientro dal primo minuto, è andato in difficoltà in più di un’occasione e ha dato l’impressione di essere in debito di ossigeno. Sarà bene iniziare a invertire questo trend altrimenti il prossimo anno si va a giocare a Trapani.

Pericolosa involuzione e il mercato – La domanda ora viene spontanea: come può il Livorno fare signore partite contro Inter e Juventus e figuracce come questa? Sicuramente il fattore psicologico ha la sua influenza, ma è impensabile finire la gara contro il Chievo senza neanche un tiro in porta. Già perché Paulinho non può fare sempre il miracolo contro tre difensori mentre Siligardi è ancora troppo timido per questa serie A. La salvezza passerà sicuramente dal mercato di gennaio. Servono come il pane un esterno di sinistra, un attaccante di razza e un centrocampista. Spinelli farà bene a metter mano la portafoglio anche per mantenere fede alla sua promessa: “Mai più in serie B”.

La partita – C’è poco da dire sul match del Bentegodi. In campo c’è stata una sola squadra: il Chievo. La cura Corini sta facendo miracoli e ha inguaiato il Livorno. I gol sono avvenuti con una facilità a tratti disarmante. Se a questo aggiungiamo che Bardi ha di nuovo pasticciato in occasione del vantaggio veronese ecco che tutto si complica ancora maggiormente. Prima Rigoni, poi Thereau e infine Paloschi hanno dato una severa lezione alla banda di Nicola che di fatto è rimasta negli spogliatoi. Peccato perché questo non è il Livorno che tutti noi conosciamo. Il tecnico dovrà essere un fine psicologo per evitare che il gruppo si abbatta. Coraggio mister, siamo nelle sue mani.

Il tabellino

Chievo: Puggioni, Dainelli, Cesar, Frey, Drame, Rigoni, Hetemaj, Radovanovic (63′ Bentivoglio), Estigarribia (76′ Paloschi), Thereau, Lazarevic (71′ Sardo). A disp: Squizzi, Silvestri, Bernardini, Papp, Bentivoglio, Pamic, Sestu, Acosty, Improta, Ardemagni, Da Silva. All: Corini

Livorno: Bardi, Valentini, Rinaudo, Ceccherini, Schiattarella (53’ Piccini), Biagianti, Emerson, Greco, Gemiti (53’ Emeghara), Siligardi (68′ Borja), Paulinho. A disp: Aldegani, Anania, Coda, Rinaudo, Lambrughi, Duncan, Mbaye, Beligheri, Benassi, Mosquera. All: Nicola

Arbitro: Gianluca Rocchi di Firenze

Reti: 35’ Rigoni, 55’ Thereau, 79’ Paloschi

Note: angoli 11-6 per il Chievo, ammoniti Hetemaj, Greco, Emeghara, Dramè, Frey, Dainelli, recupero 1’ + 3’

 Bardi 5: dispiace gettargli la croce addosso, ma qualcosa in più sul gol poteva sicuramente fare. Periodo non fortunato per lui. Incolpevole sulle altri reti subite.

Valentini 5: preferito a Coda, non si conferma sui livelli visti con l’Inter e l’attacco veronese ringrazia di cuore.

Rinaudo 4,5: distante su Rigoni, si schiaccia troppo nel raddoppio. Eppure davanti non c’erano i “mostri” della Juventus. Da rivedere visti i tanti svarioni commessi.

Ceccherini 5: malino anche il giovane livornese. Non morde le caviglie degli avversari come ci ha abituato. In bambola così come tutto il Livorno.

Schiattarella 5: Drame in più di un’occasione lo passa senza alcun problema. Il soldatino non spinge come al solito e dalla destra questa volta non arriva neanche un cross (53’ Emeghara 5: aggiunge un’altra prestazione inguardabile a quelle alle quali ci ha abituato).

Biagianti 5: si vede che gli manca il ritmo partita. In affanno nel contrastare le avanzate dei centrocampisti veronesi. Dovrà tornare al top in men che non si dica se vuole dare una mano alla mediana amaranto.

Emerson 5,5: “rischia” di bissare la rete con il Torino con un sinistro che mette i brividi a Puggioni. E’ unico che prova a rendersi pericoloso.

Greco 5: croce e delizia. Si vede che ha i numeri per dare qualità alla squadra, ma passa troppi minuti a girare a vuoto.

Gemiti 5: male l’italo-tedesco. Sulla fascia sinistra non sembra proprio esserci tregua: lui, Mbaye o Lambrughi. Nicola non sa più dove scegliere (53’ Piccini 5: anche lui non pervenuto. In bocca al lupo per l’infortunio).

Siligardi 4,5: che ti succede Luca? Completamente fuori partita. Mai un’accelerazione delle sue e tanti, troppi palloni persi ingenuamente (68’ Borja sv).

Paulinho 5: palloni giocabili? Zero. Possibilità di segnare? Zero. Così il brasiliano non serve a niente. Prova a prendersi il pallone a centrocampo, ma il risultato non cambia.

All. Nicola 5: ci dispiace dare l’insufficienza al mister, ma questa volta le scelte non convincono. Capita di sbagliare una partita, l’importante è che non si ripeta.

CHIEVO

Puggioni 6: non dovrà neanche lavare i guanti vista la giornata da spettatore non pagante.

Dainelli 6: partita ordinata per l’ex Fiorentina vista la pochezza dell’attacco amaranto.

Cesar 6: stesso discorso fatto per compagno di reparto.

Frey 6: svolge il suo compito senza infamia e senza lode.

Drame 7: travolgente e a tratti imprendibile. Tra i migliori del Chievo.

Rigoni 7: capitano tutto fare a centrocampo. Sblocca la partita con una bella giocata.

Hetemaj 6: tanti muscoli al servizio del centrocampo veronese.

Radovanovic 6,5: il geometra della squadra. Tutte le giocate passano dai suoi piedi (63’ Bentivoglio sv).

Estigarribia 6,5: non si ferma mai e le sue galoppate mettono spesso i brividi (76’ Paloschi 6,5: un suo guizzo porta a 3 le marcature).

Thereau 7: unica punta, da solo mette paura all’intera difesa toscana. Gol di pregevole fattura.

Lazarevic 6: non riesce a bissare il gol siglato a Verona, lo sfiora soltanto graziando Bardi (71’ Sardo sv).

All. Corini 7: che dire: due partite (contro altrettante avversarie dirette) e sei punti messi in cascina. Perché non dargli una panchina dall’inizio?

 

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