Seconda gioia per Nicola: "Così possiamo giocarcela con tutti"

di Ricccardo Campopiano e Simone Panizzi

Questo Livorno assomiglia sempre di più al suo allenatore. Combattivo, tenace e voglioso di fare sempre meglio. Non a caso Nicola è il ritratto della felicità nonostante tenti sempre di nascondere la sua gioia: “Se siamo competitivi possiamo giocarcela contro chiunque. Queste partite devono insegnare ai giocatori che possono tranquillamente stare in questa realtà perché in una partita c’è bisogno di tutti e la vittoria di oggi ne è la prova. C’è ancora da migliorare qualcosa perché negli ultimi minuti ci siamo troppo abbassati però la strada che stiamo percorrendo è quella giusta”. L’allenatore spiega la scelta di affidarsi a Mbaye: “Ha una fame impressionante. Non dimentichiamoci che è un ragazzo classe 1994 e quindi è normale che qualche errore lo commetta. Ho preferito lui ad altri perché con lo scatto che possiede poteva arginare meglio Barrientos”. Queste due vittorie aumentano il morale della squadra: “Inevitabile. Quando c’è entusiasmo viene tutto più facile e posso pretendere dai miei ragazzi ancora di più. L’azione del primo gol è stata molto bella, però ricordiamoci che non sempre impegnarsi al 100% sarà sinonimo di vittoria. Siligardi? L’ho premiato perché vedevo che aveva una grande voglia di tornare. Sono sicuro che ci sarà molto utile”.

Assist al bacio per Schiattarella, autore di una prova sontuosa: “In settimana avevo già detto che il Livorno sarebbe stato in grado di vincere questa partita. Ora però dobbiamo subito pensare al Genoa. Speriamo di recuperare in fretta le energie mentali e fisiche. Logico che vincere fa sempre piacere e ti permette di lavorare con maggiore serenità. Nicola? L’ho già detto più di una volta che da quando è arrivato il mio rendimento è notevolmente cambiato e anche queste prime partite in serie A lo dimostrano”.

Tra i migliori in campo nella gara appena conclusa c’è sicuramente Francesco Bardi. Una fotografia della sua prestazione è la parata sul tiro di Plasil deviato da Bergessio: “E’ stata la più difficile perché mi stavo tuffando nella direzione opposta e ho dovuto cambiare subito direzione. Abbiamo fatto passi avanti come mentalità, tutti vogliono crescere e aiutare i compagni in campo e questo ci porterà lontano. Troveremo squadre più attrezzate di noi, ma la nostra identità deve rimanere sempre la stessa”. I paragoni tra il numero uno e altri grandi portieri italiani si sprecano: “E’ un po’ presto per fare paragoni”, si schernisce, “sono giovane e ho tanta voglia di migliorarmi ancora”.

Faccia mesta in sala stampa per il tecnico ospite Rolando Maran: “Per gran parte della gara abbiamo avuto le occasioni migliori, poi è successo quel che è successo. Il risultato forse ci penalizza oltremodo, ma dobbiamo fare meglio. Manca il giusto equilibrio tra i reparti, avere più fame e cattiveria nelle situazioni chiave”.

 

 

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