Stadio, terzultimi nella media spettatori. Il picco con la Juve, il flop contro il Catania

Media di 11 mila tifosi. Il picco con la Juve (18.735). Spinelli: "Contro l'Udinese poco più di mille paganti. Questo non è un pubblico da serie A"

di rcampopiano

Il Livorno e i tifosi. Due simboli dello sport cittadino che per anni sono andati di pari passo. Eppure ad un certo punto qualcosa si è rotto e il Picchi non è più quel fortino caldo e passionale che era un tempo. Negli anni passati si faceva fatica a trovare un posto libero per Livorno-Lumezzane. Ora invece gli spalti, il più delle volte, sono desolatamente vuoti. E non parliamo, lo sottolineiamo, della curva nord, il cuore del tifo amaranto sempre presente e pronta a incitare la propria squadra, ma degli altri settori.

Il caso Livorno – Dall’analisi del sito stadiapostcards.com che riporta club per club, match per match, le presenze negli stadi italiani, si nota come in questa stagione il Livorno sia terzultimo con una media di 11.326 spettatori. Al penultimo posto c’è il Chievo, ma occorre considerare che l’intera frazione veronese conta 2.500 anime. Fanalino di coda il Cagliari. In questo caso è invece doveroso ricordare che i sardi possono giocare nel loro stadio, il Sant’Elia, solo da poche partite e con una capienza ridotta a poche migliaia. In questa prima parte di stagione gli spettatori totali al Picchi sono stati 101.934. Il picco è stato raggiunto contro la Juventus (18.735) il minimo contro il Catania (8627).  La salvezza passa anche dai tifosi. Il tecnico Nicola ha provato in più di un’occasione a coinvolgere tutti: “Sarebbe bello vedere 20 mila persone non solo contro la Juventus”. Il messaggio, per ora, non è stato ancora recepito.

Le “colpe” – Trovare la causa principale di questa flessione non è cosa semplice. In primis, bisogna ricordare che la televisione ha tolto molta gente dagli stadi. Ora appare molto più “bello” poter guardare una partita comodamente sul proprio divano che sui freddi gradini dello stadio. A questo va aggiunto anche la qualità dell’impianto di Livorno: l’Armando Picchi è una struttura fatiscente che andrebbe semplicemente buttata giù e ricostruita daccapo.
Altra causa è la tessera del tifoso che ha sì limitato gli incidenti, ma ha di fatto dato una bella spinta allo stare a casa invece che recarsi allo stadio visto che per acquistare un biglietto occorre una trafila lunghissima. Per quanto riguarda Livorno ci dispiace dirlo ma il presidente Spinelli ha una buona responsabilità in tutto questo. La sua gestione, ottimale dal punto di vista finanziario, non va più di pari passo con quelle che sono le aspettative dei tifosi. Il voler sempre tirare la corda e fare una squadra con il minimo indispensabile alla lunga ha pagato in negativo e l’attuale penultimo ne è la riprova.
Gettare le croce addosso al presidente però sarebbe troppo facile. Una sua frase è da sottolineare: “Con l’Udinese c’erano mille paganti. Questo non è un pubblico da serie A”. Parole sante. Fatta eccezione della Nord, la gradinata e la curva Sud sono per buona parte vuote. Solo l’arrivo della Juventus ha fatto registrare il tutto esaurito, ma il resto è poca roba.

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