Moscati: “Qui per dimostrare il mio valore”

Nel 2011 Marco Moscati lasciò Livorno per andare a Perugia. Sapeva che questa esperienza lo avrebbe aiutato a maturare, ma forse neanche lui poteva immaginare che in tre anni sarebbe diventato un beniamino della tifoseria. La società umbra ha fatto di tutto per trattenerlo, ma quando il Livorno gli ha offerto un contratto fino al 2019 non c’è stato niente da fare. Il richiamo della casa madre è stato più forte di tutti. Adesso per Moscati è arrivato il momento della consacrazione perché vuole dimostrare che in questa squadra ci può stare e dire la sua, magari seguendo le gesta del suo compagno Ceccherini: “Il calcio è fatto di responsabilità e ognuno si prende le sue. Per un livornese è sempre particolare poter giocare nella squadra della propria città proprio come ha fatto Federico. Lui ha sempre messo l’anima ogni volta che scendeva in campo conquistando il rispetto di tutti e così voglio fare anch’io”.

Come detto, Marco conserva un ricordo bellissimo degli anni passati tra le fila dei grifoni: “Giocare in una piazza come quella è stato importantissimo. Capisci cosa vuol dire rappresentare una città del genere. Questo ti plagia e ti fa crescere molto. Sono andato via che ero un ragazzino, ora torno con un bagaglio d’esperienza importante. Mi sono legato molto a quell’ambiente perché in tre campionati abbiamo ottenuto due promozioni. Ora sono a Livorno e voglio ripagare la fiducia che è stata posta in me”.

Il 4-3-3 di Gautieri sembra essere disegnato per esaltare le sue qualità: “Anche a Perugia si giocava con questo modulo e penso che sia quello con il quale mi trovo meglio. Nasco come mezz’ala destra quindi giocare come attaccante esterno mi piace. Come modelli ho i centrocampisti della Juventus che sanno inserirsi con i tempi giusti”.

Giocare in B non sembra spaventare Marco che si sente già pronto: “Penso che qui rispetto alla Lega Pro ci sia più tecnica, ma spetta al giocatore sapersi adattare alle varie circostanze. Mio cugino Filippo? Con lui ho un rapporto fraterno e non c’è per niente rivalità. Spesso è venuto a vedermi e ora tiferà Livorno così come io tiferò Pro Patria”.

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