Cesena-Livorno 1-0. Gli amaranto perdono i Sensi

di rcampopiano

Se contro lo Spezia il Livorno era uscito dal campo con la consapevolezza che il risultato era immeritato, lo stesso non può dire oggi. L’1-0 del Cesena, per certi versi, va anche bene agli amaranto che se fossero stati sconfitti con un passivo più pesante non avrebbero avuto niente da dire (LA CRONACA). La squadra di Drago è stata superiore e in questi casi c’è solo da fare mea culpa applaudendo gli avversari (LE INTERVISTE). Il riscatto che Panucci andava chiedendo dopo l’1-2 della scorsa giornata non c’è stato ma guai a farne un dramma. Si sapeva che prima o poi si sarebbero incontrare squadre più attrezzate del Livorno. Quindi calma e sotto con l’Avellino (LA CLASSIFICA).

Certo, analizzando la partita e specialmente la formazione iniziale qualche dubbio sull’undici schierato da Panucci viene. Due sono le scelte da sottolineare due volte con il rosso. La prima è Kukoc: perché schierare un giocatore che non gioca una partita da mesi e che doveva vedersela subito con Ragusa, non proprio l’ultimo arrivato? Non a caso l’ex Brescia è andato in difficoltà fin dal primo minuto ed ha avuto un po’ di respiro solo quando Drago ha cambiato parte al suo giocatore. Anche lo schierare Bunino non ha convinto: il giovane attaccante non è mai riuscito a rendersi pericoloso e viene da chiedersi perché non sia stato inserito Comi che magari poteva dare più profondità. Le assenze, pesanti, di Vantaggiato e Fedato hanno pesato ma non devono essere un alibi.

Ancora 4-2-3-1 – Questo modulo, indubbiamente, ha regalato grandi soddisfazioni nelle prime giornate e anche contro lo Spezia aveva dato i suoi frutti ma l’imprecisione sotto porta l’aveva fatta da padrona. Oggi, invece, il Livorno ha sofferto tremendamente. Schiavone aveva sempre due uomini addosso e non è mai riuscito a prendere per mano la squadra. Da solo Luci non poteva fare miracoli. Spesso la squadra era spezzata in due e gli attaccanti non hanno mai avuto palloni giocabili. Probabilmente serviva un atteggiamento più guardingo anche perché davanti, senza Vantaggiato, son dolori e sia Comi che Bunino, per quanto visto, hanno caratteristiche diverse.

Sos corsia destra – Se si esclude Terni e Como, tutti i gol subiti dal Livorno sono arrivati dalla corsia destra. Negli anni precedenti avevamo il problema del terzino sinistro, ora invece sembra che tutto si sia spostato sull’out opposto. E la riprova è avvenuta dal fallo che Ceccherini ha fatto su Mazzotta che è costato il rigore poi trasformato da Sensi. Nel primo tempo con Garritano si erano limitati i danni, ma quando Drago ha cambiato la fascia a Ragusa sono stati dolori. Calabresi per ora non sembra reggere il passo, mentre Maicon, per stessa ammissione di Panucci, è troppo offensivo. Domenica contro l’Avellino mancheranno entrambi, che venga ridata una chance a Morelli? Altrimenti c’è Moscati che in quel ruolo sotto la gestione Gautieri non era dispiaciuto.

La partita – Come detto, è stato quasi un monologo del Cesena. Fin dall’inizio Ragusa ha fatto quello che voleva dalla corsia sinistra con Kukoc incapace di contenerlo. Soltanto l’imprecisione degli attaccanti e un palo clamoroso colpito dallo stesso Ragusa hanno tenuto il Livorno a galla. A questo poi va aggiunto l’infortunio capitato a Vajushi dopo appena un quarto l’ora che ha privato gli amaranto di un uomo di spinta. Jelenic infatti è apparso ancora in ritardo nella condizione. Il Cesena è stato bravo ad abbassare i ritmi ad inizio secondo tempo per poi dare la sterzata vincente a metà ripresa con Sensi, freddo dagli undici metri.

Il tabellino
Cesena: Gomis, Perico, Capelli, Caldara, Mazzotta, Sensi, Kessie, Ragusa (87′ Renzetti), Molina, Garritano (79′ Kone), Djuric (75′ Succi). A disp: Agliardi, Lucchini, Varano, Moncini, De Col, Magnusson. All. Drago.
Livorno: Pinsoglio, Calabresi, Ceccherini, Lambrughi, Kukoc, Schiavone, Luci, Aramu (78′ Biagianti), Pasquato, Vajushi (17′ Jelenic), Bunino (85′ Comi). A disp: Ricci, Gasbarro, Moscati, Maicon, Cazzola, Palazzi. All. Panucci.
Arbitro: Chiffi di Padova
Rete: 63′ Sensi (r)
Note: angoli 6-3 per il Cesena, ammoniti Mazzotta, Jelenic, Mazzotta, Kessie, Ceccherini, Sensi, Perico, Lambrughi, recupero 3′ + 4′

Pinsoglio 6,5: tra i migliori in campo. A parte un’indecisione che poteva costare caro (salvato dal palo), salva la porta in almeno tre circostanze.

Calabresi 5: ancora una prova opaca per l’ex romanista. Spinge poco e quando Drago gli mette Ragusa da quella parte sono dolori.

Ceccherini 5: perfetto nel primo tempo, macchia la sua prestazione con un fallo da rigore ingenuo che permette al Cesena di vincere la partita.

Lambrughi 6,5: si divide la palma di migliore in campo con Pinsoglio. Si rifà ampiamente delle ultime incertezze.

Kukoc 5: vi prego, non nominategli Ragusa altrimenti altro che mal di testa. Primo tempo da incubo, poi Drago lo grazia mettendogli dalla sua parte Garritano.

Schiavone 5,5: un altro passo indietro. Non riesce a prendere la squadra per mano visto il pressing asfissiante che gli fanno i giocatori romagnoli.

Luci 6: tra i pochi a salvarsi. Lotta come un leone e prova qualche sortita offensiva.

Aramu 5: la fotocopia della prova offerta contro lo Spezia. Prova qualche guizzo, ma non era la sua giornata (78’ Biagianti sv).

Pasquato 6: l’unico che davanti prova a fare qualcosa. Peccato che non viene supportato dai compagni.

Vajushi sv (17’ Jelenic 5: gioca in quello che dovrebbe essere il suo ruolo naturale, ma di lui non si ricorda un’azione degna di questo nome).

Bunino 5: le agenzie di scommesse quotavano un suo tiro nello specchio della porta a 10. Il ragazzino deve ancora maturare, chiuso bene dalla difesa avversaria (85’ Comi sv).

All. Panucci 5: così come con lo Spezia sbaglia la formazione iniziale. Le scelte di Kukoc e Bunino non convincono. Quando prova a rimediare è troppo tardi.

CESENA

Gomis 6: giornata inoperosa per l’ex Torino. Solo ordinaria amministrazione.
Perico 6: non corre particolari rischi, si limita a coprire la sua fascia.
Capelli 6,5: contro Bunino fa un figurone.
Caldara 6,5: anche lui vive un pomeriggio tutto sommato tranquillo.
Mazzotta 7: spina nel fianco nella difesa amaranto. Si procura il rigore decisivo.
Sensi 7,5: giocatore tuttofare a centrocampo. Sentiremo ancora parlare di lui.
Kessie 6,5: nonostante la giovanissima età ha giocato con l’esperienza di un veterano.
Ragusa 7,5: e chi lo ferma? Probabilmente neanche le ganasce lo avrebbero contenuto (87’ Renzetti sv).
Molina 6,5: in attacco non si vede molto, ma i suoi ripiegamenti a centrocampo sono utilissimi.
Garritano 6: non riesce a sfruttare la sua velocità (79’ Kone sv).
Djuric 5,5: qualche buona sponda, ma raramente si rende pericoloso (75’ Succi sv).
All. Drago 7
: indovina tutte le mosse e la sua squadra non corre mai un pericolo.

 

Riproduzione riservata ©