Editoriale. Ceccherini: quando l’Italia ha i talenti e non li sfrutta

Dopo la sconfitta dell’Italia under 21 nella finale dell’Europeo contro la Spagna, in molti, compreso Arrigo Sacchi, dissero che gli azzurrini peccavano di esperienza perché in molti giocano e non sempre in B o fanno i panchinari in A. Troppe volte si sono spese parole affinché nella massima categoria si facciano giocare i campioni di domani, ma queste, il più delle volte, restano solo parole. Poi trovi anche delle belle storie come quelle di Bardi e Ceccherini. Livornesi doc e guarda caso titolari in serie A. Il portiere è diventato titolare inamovibile dell’under 21 mentre il giovane difensore in tre convocazioni ha collezionato altrettanti tribune. Una situazione analoga l’ha vissuta anche Bardi quando il ct dell’under 21 era Ferrara. Che preferiva far giocare Pinsoglio (riserva nel Pescara di Zeman) invece che il numero uno amaranto (titolare fisso). Dopo qualche partita, l’ex giocatore della Juventus invertì i ruoli e il buon Francesco diventò titolare. La speranza è che Di Biagio faccia lo stesso con Ceccherini, anche se viste le ultime scelte questo appare difficile.

La formazione che ha affrontato l’Irlanda del Nord era questa: Bardi; Zappacosta, Bianchetti, Antei, Biraghi; Baselli, Viviani; Politano (9′st Fedato), Battocchio (41′st Rozzi), Fossati (19′st Molina); Belotti. Questa è la formazione, compresi i cambi, che ha battuto 3-0 il fanalino di coda dell’Irlanda del Nord. Spicca subito all’occhio come una buona metà dei calciatori impegnati giochi in pianta stabile in serie B senza aver mai fatto una presenza in A: Zappacosta, Politano, Molina, Belotti giusto per fare qualche nome. Altri invece militano sì nella massima categoria, ma con un minutaggio veramente risicato. Per dare un’idea, Ceccherini ha collezionato 1123 minuti (secondo il sito della Lega di serie A). Sommando quelli messi insieme dai vari Bianhetti, Antei e Baselli non si arriva neanche lontanamente alla cifra del difensore amaranto. Contro l’Irlanda del Nord è stato tenuto fuori dai giochi per un problema al tendine, contro la Serbia un’altra tribuna.  La domanda quindi ci viene spontanea: perché non far giocare uno dei migliori giovani che l’Italia possa offrire?

 

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