“Chi è Gagarinne?” torna al Vertigo. Intervista al regista

Il regista Simone Fulciniti ha scritto la commedia durante un recente viaggio in Russia

Torna in scena al Teatro Vertigo il 25, 26 e 27 ottobre (venerdì 25 e sabato 26 ore 21.30, domenica 27 ore 17.30, via del pallone 2, info e prenotazioni 0586 – 21.01.20), dopo il brillante debutto dello scorso giugno, “Chi è Gagarinne?” uno spettacolo divertente e spassoso che vede protagoniste le figure storiche del teatro vernacolare.
La famiglia Citernesi, composta da livornesi veraci, vince un viaggio in Russia partecipando casualmente ad un concorso a premi. Eugenia, la moglie, già pregusta una vacanza rilassante col marito Panfilo ma il consorte ha ben altri impegni in città. Inventando una banale scusa rimane a casa ed Eugenia parte alla volta di Mosca con la madre Dromedaria, una vecchia livornese di scoglio dalla lingua affilata e dalla spontaneità travolgente. Giunte in Russia le due donne si troveranno ad affrontare insormontabili problemi causati dalla lingua, dal cibo, dal traffico e anche dalla malavita. Nel frattempo Panfilo, convinto di essere al sicuro a Livorno con moglie e suocera in vacanza, ne combina di tutti i colori affiancato dall’amico Pinolo. I due, però, sono sorvegliati dalla Gina, una vicina di casa un po’ troppo pettegola.
Il regista Simone Fulciniti, che ha scritto la commedia durante un recente viaggio in Russia, giunto alla sua quasi ventennale esperienza nel teatro vernacolare, dimostra di avere solide basi per superare alcuni limiti storici del teatro popolare e rendere addirittura internazionale la “maschera” del vernacolo, grazie ad una regia più da teatro di prosa che da teatro popolare. Il risultato è una commedia asciutta, equilibrata e divertente. Per saperne di più facciamo quattro chiacchiere col regista.

Simone, hai alle spalle una lunga esperienza come attore teatrale e cinematografico, hai già debuttato come regista ma adesso ti conosceremo anche nelle vesti di autore. Come è avvenuto il passaggio?
E’ stato un passaggio naturale. Dopo circa vent’anni di onorata attività ho sentito il bisogno di cercare nuovi stimoli e quindi accettare nuove sfide. L’occasione mi si è presentata a Mosca, città nella quale ho vissuto per lungo tempo lo scorso anno. Non avendo la possibilità di recitare ho imboccato , positivamente, la via della scrittura. Il mio primo lavoro Chi e’ Gagarinne? è nato laggiù.

Chi è Gagarinne? è uno spettacolo che fa parte di un progetto più ampio, una trilogia in vernacolo, cosa dobbiamo aspettarci?
La “trilogia di Dromedaria” è composta da tre opere che hanno per protagonista una famiglia livornese. Vanno in Russia in Chi e’ Gagarinne?, prendono parte alle riprese di un film in Ciak si gira e hanno un incontro ravvicinato con gli Alieni in Arrivano i Marziani. Tutti questi lavori debutteranno al Teatro Vertigo, e di questo ringrazio Marco Conte che ha subito abbracciato con fiducia il mio progetto. Poi cercheremo di altre piazze livornesi e, perché no, toscane.

Livorno ha un’importante tradizione vernacolare, quali sono le tue ispirazione e qual è la tua formazione?
Io nasco con Lia Orlandi (la figlia del grande Beppe Orlandi) e con la sua compagnia ho recitato come attor giovane in tutti i classici del nostro teatro da Gli sfollati a La ribotta a Montenero passando per La paura fa novanta e La gita turist’ia. Sono stati anni di gavetta , durante i quali ho avuto la possibilità di lavorare con gli attori più bravi in questo genere. E solo grazie a questa impagabile scuola oggi ho la possibilità di mettere i scena i miei lavori. Con la compagnia Orlandi ho imparato quasi tutto quello che so e di questo sarò sempre riconoscente. Ho, inoltre, recitato anche in testi di Gino Lena, Beppe Pegolotti e Giorgio Fontanelli. Come si può intuire, non ho improvvisato nulla.

Parlaci del gruppo di lavoro con cui lavorerai.
Chi è Gagarinne? viene messo in scena da Area 51, l’associazione che ho recentemente fondato (per avere autonomia anche nelle scelte) e dai Comedians, un formidabile gruppo con il quale collaboro da ormai dieci anni. In scena ci saranno nomi notissimi del nostro panorama teatrale come Sandro Andreini, Massimiliano Bardocci, Daniela Salucci, Roberta Stagno e Beppe Ranucci. E con loro, oltre a me, nuovi interessanti professionisti come Iuri Giusti, Valentina e Chiara Carbone , Camilla Moro. La regia è mia. Tutto illuminato da Eleonora Antoni.

In primavera c’è già stata a Livorno un’anteprima dello spettacolo sempre al Teatro Vertigo, qual è stata l’accoglienza del pubblico? E cosa ti aspetti da queste nuove repliche?
Il giorno del debutto ero molto teso. Dopo mesi di scrittura e prove arrivava il definitivo giudizio del pubblico. Quella sera fu magica. Il Vertigo esaurito ed il pubblico che rise per quasi due ore senza interruzioni. Una soddisfazione immensa che mi ha dato tanta energia per proseguire nel mio lavoro di scrittura. Considero Gagarinne un figlio speciale, voluto e amato. Adesso lo troviamo sulla scena ed il prossimo anno anche in libreria.

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