Bolgheri Melody si prepara ad abbassare il sipario. Dead line il 30 novembre per il futuro

Il Festival dell’Alta Maremma pronto a chiudere per sempre il sipario sull’Arena Mario Incisa Della Rocchetta. Il futuro del Festival che in quattro edizioni ha portato a San Guido tantissimi big del teatro e dello spettacolo, dell’intrattenimento e della cultura, da Roberto Benigni a Roberto Bolle, da Massimo Ranieri a Bryan Ferry, da Giorgio Albertazzi a Giorgio Panariello (e tantissimi altri), offrendo insieme a cultura e spettacolo anche solidarietà, è più che mai incerto. I nodi dovranno essere sciolti entro il 30 novembre al termine di un giro di consultazioni per capire se il progetto di promozione del territorio e delle sue eccellenze attraverso la formula del “Festival dell’Alta Maremma” è ritenuto e considerato “importante” per i rappresentanti delle istituzioni locali, provinciali e regionali. “Le istituzioni – fa notare Luciano Giorgerini, Presidente Bolgheri Melody Srl – ci sono state vicino, ma mai fino in fondo pur essendo presenti. Dopo quattro anni di investimenti, sacrifici e tentativi di accendere l’interesse sul territorio ci sembra giusto e doveroso fare una riflessione”. Del futuro del Festival se n’è anche parlato recentemente, in occasione di una tavola rotonda che si è tenuta a San Guido e a cui hanno partecipato molti “protagonisti” del territorio tra cui il Presidente della Camera di Commercio, Roberto Nardi, il deputato Maurizio Bianconi, il consigliere regionale e segretario regionale Pd, Ivan Ferrucci, l’Assessore Provinciale al Turismo, Paolo Pacini ed il sindaco di Castagneto Carducci, Fabio Tinti.

I soci della Bolgheri Melody Srl, la società formata da privati che organizza il Festival, deciderà nelle prossime settimane, e comunque entro la fine dell’anno, quale sarà la sorte della kermesse che fino ad oggi è riuscita a camminare con le proprie gambe. “E’ giusto parlare; è giusto far capire che da soli i privati possono fare molto, ma non possono fare tutto. Ci manca il sostegno, così come accade per molte belle realtà della nostra regione e del nostro territorio, delle istituzioni; – lancia alcuni spunti Giorgerini – siamo pronti anche a chiudere, ad abbandonare questo magnifico progetto che con tanta buona volontà, perseveranza e coraggio tantissimi soci e amici hanno permesso all’Alta Maremma di godere di tanta visibilità e promozione. Il ritorno per il territorio è evidente, tangibile”. A mettere la parola “forse” sulla prossima edizione sono i costi di allestimento e gestione dell’Arena che da sola impegna oltre 300mila euro. Dal conto finale sono esclusi i cachet degli artisti: “non dimentichiamoci che l’Arena nasce su un campo di erba medica; senza la fattiva collaborazione finanziaria sulla logistica non è più sostenibile da soli soggetti privati”. “L’incontro – conclude Giorgerini – è stato un tentativo per esplorare le intenzioni e le aspettative di quei soggetti che sono chiamati a governare il territorio, a sostenere o meno i progetti. Il nostro credo che sia un progetto valido, importante per l’Alta Maremma e per la Toscana. Il nostro futuro si gioca in poche settimane e comunque entro la fine dell’anno. Entro Natale sapremo se ci sarà un Bolgheri Melody quinta edizione”.

 

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