La ricetta del vescovo per salvare la Misericordia

di Roberto Olivato

La consegna dei diplomi ai neo volontari della Misericordia, il 25 giugno, è stata l’occasione per il suo commissario, l’ex prefetto Domenico Mannino, per denunciare lo stato di disagio in cui si è venuta a trovare la Confraternita sia per mancanza di aiuti economici, che per carenza di giovani volontari, necessari per il cambio generazionale, quale garanzia per il futuro della Misericordia di Livorno. Presente all’incontro il vescovo Simone Giusti che ha presentato un piano della Diocesi per rilanciare la Misericordia livornese: “Creare in ogni parrocchia una delegazione della Misericordia, alla quale dovranno essere fatti avvicinare i ragazzi della Cresima, per far loro conoscere lo spirito e le attività della Confraternita”.
Secondo monsignor Giusti la Misericordia per uscire dall’attuale difficoltà dovrà fare sistema, oltre che con le parrocchie, anche con la Caritas. Per aiutarla in questo nuovo percorso, all’anziano don Giuseppe Coperchini attuale cappellano, è stato affiancato padre Gabriele Bezzi da circa un anno parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo. A lui il compito di creare proprio quella sinergia con le parrocchie a cui faceva riferimento il vescovo Simone. Padre Bezzi nel ringraziare per la fiducia accordatagli, e senza sottovalutare le difficoltà esistenti, si è detto disposto a tentare questa nuova avventura “almeno sino a quando avrà come Commissario il prefetto Mannino”.

Riproduzione riservata ©