Quando la messa viene scambiata per un evento mondano

di ROBERTO OLIVATO

Ad una settimana dalla sua ordinazione ad Amministrazione Parrocchiale alla chiesa di San Ferdinando, il giovane padre Emilio ha celebrato il sacramento del suo primo matrimonio ad una coppia di giovani livornesi.
Alla commozione degli sposini, ha fatto però da contraltare, è proprio il caso di dire, come purtroppo spesso avviene in queste celebrazioni, il comportamento poco consono alla circostanza da parte dei presenti. La funzione religiosa è stata sopraffatta dal laico folclore che parenti ed amici presenti al rito, pur rimanendo nel più assoluto mutismo alla partecipazione religiosa, hanno manifestato in più di un’occasione, con lunghi applausi all’esibizione della cantante che ha accompagnato la liturgia, come se fossero spettatori di una manifestazione teatrale, senza purtroppo dimostrare, almeno negli atteggiamenti, un minimo di raccoglimento, anche nel momento più solenne quale quello dell’Eucaristia. Stando all’esperienza di alcune parrocchiane, l’atteggiamento dei presenti al matrimonio di Alice e Valerio, ha superato il limite della decenza a dimostrazione della totale ignoranza, rappresentata dalla mancanza del minimo senso di rispetto per il luogo sacro in cui gli stessi si trovavano, come dimostrato da carte di caramelle, pezzi di crackers e biscotti, ritrovati sul pavimento al temine della cerimonia.
Senz’altro un malcostume quello che si registra nel corso di matrimoni, comunioni o cresime da parte di parenti ed amici presenti a celebrazioni religiose, alle quali molti partecipano, considerando tali riti come preludi a pranzi o cene, piuttosto che per il significato religioso che le stesse rappresentano.

 

 

 

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