Porto. Il vescovo bacchetta le autorità: “Niente scuse, rinnovare le strutture per ridare posti di lavoro”

di Roberto Olivato

LIVORNO – E’ stato nel corso della processione della Madonna del Buon Rimedio, accompagnata dalle note della banda Città di Livorno, dalle tute gialle ed arancioni della Svs e da tantissimi fedeli, che il Vescovo Giusti, giunto davanti il comando della Capitaneria, ricevuto dal comandante Capitano di Vascello Arturo Faraone, ha ricordato le vittime del disastro di Genova dove hanno perso la vita nove marinai fra cui sei della Capitaneria del capoluogo ligure. I loro nove nomi sono stati ricordati con il lancio in mare di altrettante rose bianche. Parlando di quella tragedia, il vescovo Giusti ha ricordato quanto sia effimera la nostra vita, dove basta un errore, una distrazione, una leggerezza per perderla. ” Quello che è ancora più tragico è perdere la vita durante il lavoro, quando si pensa che tutto sia sotto controllo ed invece la morte è sempre in agguato, per strapparci agli affetti dei nostri cari senza alcun preavviso. Lo strazio di quelle famiglie potrà trovare conforto solo nella preghiera e nell’amore in nostro Signore e nella Madonna, che ci ha dimostrato come pure col cuore trafitto dal dolore, come lei ha avuto, si possa ascendere al cielo per godere dell’amore di Dio assieme a tutti i nostri cari, per la vita eterna.” Dopo la breve omelia, monsignor Giusti, passando da un tono di voce pacato ad uno più energico, riferendosi al nostro porto ha sottolineato il totale disinteresse delle autorità preposte, al benessere del porto ” vedere la zona del porto così abbandonata è un vero peccato, bisogna rinnovare le strutture, per ridare posti di lavoro. Non ci si può arrendere o trovare giustificazioni in leggi antiquate che forse andavano bene cinquanta o sessant’anni fa, il più delle volte queste giustificazioni servono a coprire interessi di particolari di gruppi che degli individui non importa nulla. Bisogna tornare a mettere al centro della vita la persona umana.” Dopo la breve sosta la processione è proseguita sino al porto Mediceo dove il vescovo Simone ha benedetto il mare ricordando le vittime di alcune sciagure che hanno toccato Livorno nel corso di questi ultimi anni: i Paracadutisti precipitati alla Meloria, i Carabinieri caduti a Capraia e le vittime della Moby Prince. Prima di fare rientro alla chiesa di San Ferdinando da dove la processione aveva preso l’avvio, monsignor Giusti ringraziando padre Lorenzo Moretti per l’impegno profuso nei trent’anni di parroco di S. Ferdinando, ha presentato ai fedeli presenti, assieme al ministro provinciale dell’Ordine Trinitario fra Gino Buccarello, padre Emilio Kotaczyk, che da settimana prossima subentrerà a padre Lorenzo nella guida pastorale dell’antico e storico quartiere della Venezia.

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