50 anni da parroco, intervista a don “ronda” Luciano

di Roberto Olivato

Eravamo d’accordo d’incontrarci alle 15,30 nel suo ufficio in parrocchia e così è stato. Il motivo della mia visita a Don Luciano Musi, parroco di San Giovanni Bosco, in Coteto, era per il suo 50esimo di sacerdozio.
Prevenuto per le voci che mi parlavano di un don Luciano burbero ed irascibile, sono entrato nel suo ufficio quasi in punta di piedi, per paura d’irritarlo e ponendogli delle prime domande di prammatica per tastare la sua disponibilità.
Il 29 giugno lei festeggerà i suoi cinquant’anni di sacerdozio, quando entrò in seminario?
“Sì, lunedì 30 giugno saranno esattamente cinquant’anni da quando venni ordinato sacerdote, dopo essere entrato in seminario nell’ottobre del 1950”.
Don Luciano, in seguito ai cambiamenti in Diocesi a lei è stato affidato il compito di responsabile del centro pastorale per l’ evangelizzazione e l’ufficio liturgico, in cosa consistono questi due incarichi?
“L’Evangelizzazione è rivolta a tutte le persone che sono lontane dalla chiesa sia per superficialità o per contrarietà, ma anche nei confronti di chi non crede. L’ufficio liturgico riguarda la preparazione delle cerimonie religiose”.
Quali sono le parrocchie che prima di Coteto l’hanno avuta come parroco?
“Ho vissuto 12 anni alla parrocchia di S.Matteo, 1 anno alla Misericordia, poi 7 al Gabbro e dal 1984 qui a Coteto”.
La sua parrocchia è conosciuta per i volontari della Ronda della Carità, che distribuiscono pasti a persone disagiate. Come è nata questa idea?
“Premetto che la Ronda è solo una delle realtà che operano all’interno della parrocchia, perché abbiamo anche il Gruppo del Sorriso, composto da bambini che settimanalmente si recano da persone anziane a far loro compagnia. Poi i volontari della Caritas e soprattutto le centoventi famiglie che a turno di tre ogni sera, preparano i pasti per la Ronda”.
Riassumendo, quanti volontari sono presenti a San Giovanni Bosco?
Circa duecentoventi, fra i quali anche il gruppo dell’oratorio, oltre ai settanta della Ronda”.
Cosa ci dice dell’oratorio?
“E’ un momento di aggregazione per tanti ragazzi, che altrimenti non saprebbero dove andare nei lunghi pomeriggi estivi. A gestirli un gruppo di giovani che organizzano varie attività d’intrattenimento. Il giovedì è dedicato all’adorazione del Santissimo dove i ragazzi in preghiera possono toccare il Dio vivo. Dopo iniziano giochi ed al termine anche una cenetta”.
Fra tutte queste attività riesce ad andare in ferie?
“Un prete deve esserlo a tempo pieno e quindi, a parte i ritiri spirituali, a volte “snobbati” da alcuni giovani sacerdoti, io sono sempre stato presente nella mia parrocchia, fra la mia gente, come un pastore fra il proprio gregge, come ricordato anche da papa Francesco”.
Alcuni sostengono che lei sia troppo burbero ed irascibile.
“Se per burbero s’intende non scendere a compromessi, non cedere ai capricci o alle mode, allora si, sono non burbero, ma severo nel rispetto delle regole sancite dalla Chiesa e dal mio Vescovo. Anche perché un parroco è il padre di tutte le famiglie a lui affidate ed un buon padre non può fare a meno di rimproverare i propri figli, quando sbagliano o fanno i capricci”.
Alcuni esempi?
“La pretesa di fare la Comunione prima della Cresima”.
Perché è sbagliato?
“Assolutamente si. La Cresima è la confermazione del battesimo e lo Spirito Santo che viene imposto con le mani del Vescovo, entra in noi e ci fa crescere spiritualmente, portandoci preparati alla Comunione, che viene impartita in seconda media e che permette di entrare a far parte della comunità Cristiana. Questa regola non è una novità era sancita nel Diritto Canonico di S.Pio X, ma col tempo se ne perse traccia, successivamente Papa S.Giovanni Paolo II invitò a ritornare all’antico, pertanto non ho inventato nulla e chi accetta queste regole non troverà da parte mia nessun ostacolo, altrimenti può andare da altre parti”.

Questo è don Luciano Musi, quello che alcuni indicano come un uomo burbero ed a volte prepotente, ma che in realtà vive nella rigida applicazione delle regole della Chiesa e dell’affetto della totalità dei suoi parrocchiani, i suoi figli, che per la sera del 29 giugno alle ore 21,15 vigilia del suo 50esimo, hanno programmato un concerto d’organo con Claudia Termini.

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