Un livornese "a guardia" del vulcano in Nord Corea

Si è tenuta ieri la conferenza stampa relativa al progetto denominato “Formazione universitaria, studio e monitoraggio del Vulcano Baekdu in Nord Corea – Valutazione risorse geotermiche”.
Ha portato i saluti dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa la direttrice Sonia Tonarini che ha esposto le tematiche di studio in Nord Corea. Il responsabile del progetto, il livornese Antonio Caprai, ha illustrato nel dettaglio le attività che verranno svolte, sia in campo di monitoraggio vulcanico, sia in campo di valutazione delle risorse geotermiche. L’importanza del progetto è di natura scientifica e di natura politico – sociale in quanto la missione italiana è la prima di un paese occidentale in DPRK. All’intervento del coordinatore sono seguiti gli interventi del prorettore dell’Università di Pisa, Alessandra Guidi, di Alessandro Sbrana, Docente presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, di Giuseppe Giunta, rappresentante dell’Università di Palermo. L’Università di Firenze è l’altro partner del progetto.
Questo progetto è finanziato dalla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri ed è iniziato su richiesta delle autorità Nord Coreane alla ambasciata italiana in Sud Corea. La formulazione del progetto ha richiesto alcuni mesi di lavoro, poi è giunta l’approvazione da parte del nostro Ministero degli esteri che ha destinato i fondi necessari allo svolgimento.

La prima missione è prevista entro la fine di questo anno ed il progetto proseguirà poi per circa due anni complessivi. Le basse temperature presenti nell’area vulcanica rappresenteranno un ostacolo al monitoraggio, ma uno degli obiettivi sarà quello di automatizzare alcune attività di controllo di parametri che saranno ritenuti utili. Il vulcano contiene nella sua caldera un volume di acqua di due miliardi di metri cubi per cui una eventuale eruzione costituirebbe un grave pericolo per le comunità vicine al vulcano stesso. Un allerta precoce costituirebbe una possibile messa in sicurezza di tali popolazioni. Questo vulcano, Baekdu, o come lo chiamano i Cinesi Changbai (venuto dal cielo), ha storicamente una eruzione ogni 120 anni circa. L’ultima di queste si è avuta nel 1903 e a detta dei ricercatori Nord Coreani ci sono segnali che indicano un risveglio delle attività, in particolare segnali di microsismicità ed attività fumarolica anomala.
Un altro aspetto del progetto prevede la valutazione delle risorse geotermiche, Ciò costituirà una possibilità di uso diretto di questa energia, anche considerando che per vari mesi all’anno le temperature sono di circa 20 gradi sotto lo zero. L’impegno del CNR/IGG sarà quello di coordinare le attività di studio e di ricerca in collaborazione con l’Earthquake Administration/Institute of Volcanology of DPRK.

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