In 300 “prof” all’assemblea anti “buona-scuola”. E la prima campanella suona tre ore dopo

La prima campanella, tanto attesa da studenti e genitori, è suonata tre ore dopo martedì 15 settembre, primo giorno delle scuole cittadine (clicca qui per leggere il messaggio del sindaco Nogarin al mondo della scuola). Un’assemblea, indetta oggi da Cgil, Uil, Cisl e Snals e che ha coinvolto  tutta la provincia di Livorno a cui hanno partecipato oltre trecento tra insegnanti e personale Ata e che si è tenuta all’interno dei vasti locali della Stazione Marittima di Livorno (clicca qui per leggere dell’assemblea targata Unicobas Scuola). Non poteva mancare anche una folta rappresentanza della “Rete studenti Medi”. A portare un saluto ai presenti anche la vicesindaco Stella Sorgente. “Studenti e alunni vivranno un clima scolastico assai più difficile è conflittuale e continueranno ad avere docenti supplenti. La scuola non cambia. Non una parola sul rinnovo dei saperi e dei contenuti, nessun piano per sostenere il cambiamento della didattica, la diffusione di buone pratiche e di laboratori” spiega la Flc Cgil ” Si contribuirà a creare scuole di serie A e scuole di serie B. La figura del dirigente ” tuttologo” deciderà tutto da solo o quasi: dalla definizione dei criteri per l’elaborazione del piano dell’offerta formativa, alla scelta dei docenti per gli incarichi triennali, dalla sostituzione degli assenti all’assegnazione dei premi in denaro per i docenti, fino alla ricerca dei finanziamenti. Le conseguenze sono evidenti: attacco alla libertà di insegnamento e al ruolo e alla funzione della contrattazione. La competizione, le classifiche e le comparazioni saranno il metro di valutazione: un approccio sbagliato che non aiuterà le scuole  a migliorare. Inoltre il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) è quasi del tutto ignorato dalla legge. Questo personale è invece essenziale per la realizzazione del progetto di istituto e per rispondere ai bisogni sempre più complessi espressi dagli alunni e dalle alunne è da tutta la comunità professionale della scuola. Invece: ulteriori tagli, blocco delle assunzioni a tempo indeterminato. Passaggi di personale dalle ex province, carichi di lavoro che aumentano a dismisura a parità di salario, infine La legge 107/15 rappresenta il più pesante attacco alla contrattazione collettiva nell’ambito del comparto scuola sferrato negli ultimi anni”.

 

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