Scuola ospedaliera? Facciamone un riferimento per tutti i bambini malati

“La scuola ospedaliera che, in passato, è stata pioniera nel permettere ai piccoli ricoverati di continuare il loro percorso scolastico lo sia, anche nel costruire un percorso scolastico per tutti i bambini malati costretti a stare a casa”. Questa l’idea lanciata nel corso dell’incontro dal titolo “A scuola in ospedale” che si è tenuto nel reparto di Pediatria organizzato all’interno delle iniziative promosse per il Settembre Pedagogico del Comune di Livorno.
Da oltre trenta anni, prima in Toscana e fra le prime in Italia, la sezione ospedaliera livornese offre ai bambini ricoverati la possibilità di mantenere l’abitudine allo studio, ma anche di svagarsi nelle giornate di degenza. “Nel nostro reparto – spiega Fabrizio Gadducci, direttore della UO Pediatria – non ci sono lungodegenti per cui i giorni di ricovero generalmente non sono molti. Ci sono però tanti bambini affetti da malattie croniche che devono tornare più volte o che magari sono costretti a stare, anche lunghi periodi, a casa. Per questi la nostra scuola rappresenta sicuramente un punto di riferimento che può dare grandi benefici in termini di benessere psicofisico permettendo di vivere una esperienza didattica, in tutto e per tutto, simile a quella vissuta dai loro coetanei”.
Proprio in questa ottica come sottolineato dalla dirigente scolastica del Circolo Collodi, Francesca Nacci, al quale fa riferimento la sezione ospedaliera, dal suo predecessore, Raffaele Assante e dalla docente, Rosalba Bruni, è nata l’idea di rafforzare l’offerta dando anche una prospettiva diversa. Se fino ad oggi è stata il riferimento esclusivo dei bambini ricoverati perché non svolgere un ruolo di coordinamento e supporto anche per i bambini malati costretti a stare a casa? I mezzi messi a disposizione dalle nuove tecnologie permettono di abbattere tutti i muri. Se in passato non sono mancate le occasioni per andare anche a casa dei piccoli perché non connetterli a distanza con l’ospedale? All’incontro hanno partecipato anche Edoardo Micheletti, ex primario della Pediatria, la signora Paola Coen Gialli, vedova del sottotenente Enzo Fregosi caduto nell’attentato di Nassiriya al quale nel 2010 fu intitolata la ludoteca del reparto, Vladia Menichetti in rappresentanza della Educazione alla Salute ed alcune volontarie della Associazione Theodora impegnata da anni nell’intrattenimento dei ragazzi ricoverati.

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