Sequestrate 4 tonnellate di pesce dalla Capitaneria

Quattro tonnellate di prodotti ittici sequestrati, 55 violazioni scoperte, per quasi settantacinquemila euro di sanzioni comminate, nonchè 8 denunce penali, sono il risultato di una complessa operazione, denominata “Swordfish”, eseguita dalla Guardia Costiera della Direzione Marittima della Toscana, comandata dall’Ammiraglio Arturo Faraone, mirata alla tutela dei consumatori e delle risorse della pesca. Il Centro Controllo Area Pesca di Livorno ha coordinato le operazioni svolte sul campo da tutte le Capitanerie Toscane.
Su tutto il territorio regionale sono stati impiegati 141 militari che hanno ispezionato la giurisdizione della Direzione Marittima, dai punti di sbarco e per tutta la filiera commerciale, compresi i luoghi di deposito, di lavorazione, di distribuzione e vendita, nonché gli esercizi di ristorazione.
Gli ispettori della Guardia Costiera hanno verificato la regolarità dei prodotti detenuti, in relazione ai divieti di pesca e commercializzazione di specie vietate o sotto taglia e, inoltre, hanno esaminato la documentazione di accompagnamento dei prodotti ittici al fine di constatarne la tracciabilità, nonché di accertare la correttezza delle etichettature al fine di proteggere il consumatore dalle frodi. Da una di queste ispezioni, in un ingrosso della provincia di Firenze, precisamente a Cerreto Guidi, condotta dagli uomini della Guardia Costiera con la collaborazione del personale veterinario dell’ASL 11 di Empoli, sono stati rinvenuti oltre trenta quintali di prodotto ittico. La merce, per la maggior parte formata da acciughe/sarde sotto sale, baccalà, gamberi è stata sottoposta a fermo sanitario con divieto di immissione sul mercato, a causa di fondati sospetti di non conformità alla normativa, in materia di sicurezza alimentare. In particolare, i prodotti presentavano date di scadenza e termini  minimi di conservazione ampiamente superati e si presentavano in cattivo stato di conservazione.
Inoltre, in un ingrosso di campi Bisenzio, nella provincia di Firenze, gestito da imprenditori di nazionalità cinese, sono stati rinvenuti 300 chili di prodotto ittico congelato riportante, etichettature false. Le indagini, eseguite in compartecipazione con il personale del Servizio AUSL 10 di Firenze, hanno accertato la vendita di “pesce coltello” con il nome di “pesce sciabola”, una denominazione che rende il prodotto più vendibile sul mercato al dettaglio, a scapito dell’ignaro consumatore.

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