“Rete” dei porti: 14 scali si uniscono

14 porti turistici, uniti tra loro per condividere risorse, obiettivi e attività attraverso la sottoscrizione di un vero e proprio contratto. E’ la Rete dei Porti turistici transfrontaliera Mistral Plus, presentata a Palazzo Granducale, nel corso del convegno con il quale sono stati illustrati i risultati delle attività del progetto Mistral Plus, di cui la Rete è uno dei tasselli più importanti.
“E’ con soddisfazione che presentiamo questo risultato – ha detto il presidente della Provincia, Alessandro Franchi – che ha visto il convinto lavoro dell’Amministrazione Provinciale di Livorno per la costituzione di un’aggregazione tra imprese, istituzioni pubbliche e soggetti privati gestori dei porti turistici, da cui ha preso vita la prima rete di porti turistici a livello transfrontaliero”.

Finanziata con i fondi comunitari del P.O. transfrontaliero Italia – Francia Marittimo 2007-2013, la Rete dei Porti è composta da 14 porti turistici dell’alto Mediterraneo molto eterogenei tra loro: Alghero, Marina di Arbatax, Porto Torres, Marina di Stintino (Sardegna), Cantiere Valdettaro, Marina del Fezzano, Marina del Ponte, Porto Lotti, (Liguria) Rio Marina, Marina di Cavo, Porto Azzurro (Isola d’Elba- Provincia di Livorno), Viareggio Yacht Broker (Provincia di Lucca), Porto Toga di Bastia, Porto di Saint Florent (Corsica).
Un esempio di partnership pubblico-privata pensata per valorizzare la filiera della nautica, nella sua componente imprenditoriale e territoriale: circa 4000 posti barca ed una forza lavoro di 143 unità (30% stagionali), con un vasto indotto economico. “Le attività connesse ai porti turistici sono molteplici – ha sottolineato Guido Cruschelli, dirigente del Dipartimento Sviluppo economico della Provincia – basti pensare alle imprese commerciali, turistiche e di servizi che ruotano intorno alla nautica e alla diportistica. A queste si aggiungono le attività produttive manifatturiere per la costruzione e riparazione di barche e natanti, che implicano la presenza di cantieri e servizi di rimessaggio per le imbarcazioni, servizi portuali e dragaggi”.
Ma l’obiettivo della Rete è quello di ampliare il raggio d’azione in funzione anche della valorizzazione dei territori partner del progetto, con sinergie in ambito economico, turistico e culturale.
Come ha sottolineato Mario Parmeggiani, Presidente della Rete dei porti e AD di Porto Lotti, la sfida è proprio la crescita dei porti turistici e dei territori circostanti, attraverso la condivisione di obiettivi comuni, pur mantenendo ognuno la propria autonomia e peculiarità.
Un “fare sistema” fatto di persone e di cose, di interessi e di lavoro, di voglia di crescere e di contare, non in modo autoreferenziale, ma come espressione di un territorio con cui relazionarsi, interagire, costruire progetti, legami forti, grandi opportunità di sviluppo e di occupazione.
Oltre alla promozione della Rete dei Porti, la Provincia, insieme ai comuni interessati, ha già messo in atto alcuni interventi: nell’area Medicea di Portoferraio sono state installate alcune postazioni per la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dalle imbarcazioni; a Marciana Marina si sono riqualificati alcuni locali destinati a sede di servizi a terra per i diportisti, mentre al Porto di Capraia Isola si è costruito un nuovo punto di informazioni.
“L’auspicio – ha concluso il presidente Franchi – è che anche altre importanti realtà della costa toscana, entrino a far parte della Rete, raccogliendo la sfida che si è posta la Provincia di Livorno: abbattere le barriere e convincere i porti che l’aggregazione in rete può rappresentare il modo per superare le difficoltà, valorizzare le potenzialità, fare innovazione, creare valore aggiunto. Pur mantenendo ognuno la propria autonomia d’impresa si può costituire un sistema transfrontaliero in grado di presentarsi sul mercato con un marchio, nel suo genere, unico al mondo”.

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