Gestione Bacini. Il presidente Fiorillo al convegno sulla cantieristica navale a Piombino

La cantieristica navale, un filo diretto che corre lungo la costa ed accomuna passato e presente di economia e tessuto sociale di un intero territorio. Da Livorno a Piombino, uno dei fili rossi che legano virtualmente una provincia come la nostra ad alta vocazione marittima. Ecco spiegata l’importanza dell’incontro dal titolo ‘Rottamazione e riparazione navale, una nuova filiera per Piombino’, in agenda venerdì 8 alle 17.30 all’Hotel Centrale di Piombino ed organizzato dalla Fondazione della Libertà per il Bene Comune.

Proprio all’indomani dell’aggiudicazione dei lavori per l’ampliamento del porto piombinese e ancora nel pieno del ‘braccio di ferro’ politico – mediatico che dovrà stabilire quale sarà la destinazione finale designata ad ospitare lo smantellamento del relitto della Costa Concordia, l’incontro tratterà tematiche di stretta attualità. Questo anche grazie all’intervento competente ed esperto di un addetto ai lavori come Marco Fiorillo, presidente della società livornese Gestione Bacini. Al numero uno della giovane ma già collaudata realtà industriale, nata quattro anni fa grazie all’iniziativa collettiva di trentadue aziende locali attive nell´indotto marittimo e dei servizi portuali, si affiancheranno Luciano Guerrieri, commissario dell’Autorità Portuale piombinese, il Presidente della Camera di Commercio labronica Roberto Nardi e due consiglieri regionali: Nicola Nascosti e Matteo Tortolini, rispettivamente in quota Pdl e Pd.

“Stiamo vivendo una paradossale situazione d’impasse. Sono trascorsi troppi anni ed ancora non si conosce quale sarà la reale destinazione d’uso dei bacini nel porto di Livorno – è l’anticipazione di alcuni dei contenuti che saranno espressi da Fiorillo nel corso del proprio intervento – Invece il degrado dell’area si fa ogni giorno più evidente. Già tre anni fa Gestioni Bacini presentò un proprio progetto integrato, atto a coinvolgere e valorizzare anche l’attività cantieristica di Piombino. Spinta all’evoluzione dal contemporaneo crollo del settore siderurgico sul quale l’economia locale si è sempre basata, rispetto a quella del capoluogo appare una realtà dinamica e propositiva di fronte alle tante sfide presenti e future. Ci auguriamo quindi che, almeno a Piombino, il fattore tempo si riveli determinante. Considerata anche la quotidiana ed allarmante emorragia di forza lavoro in un settore che, a dispetto della crisi, sarebbe ancora capace di fornire benefiche ricadute occupazionali ed economiche”.

 

 

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